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Luoghi del cuore Fai, in Sicilia salvati 4 “tesori"

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Abbiamo tutti dei luoghi del cuore che rievocano i momenti più belli della nostra vita come la piazzetta sotto casa dove da bambini si giocava a pallone, il parco dove passeggiavamo con il primo fidanzatino, la chiesa dove la nonna tutte le domenica ci portava a pregare. Sono luoghi da preservare e custodire nel tempo ed è questa l’idea che ha dato il via nel 2003 al censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che chiede a tutti i cittadini di votare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare. I Luoghi del Cuore alternano due fasi: quella di censimento dei luoghi più amati, che si tiene negli anni pari e coinvolge tutti i cittadini, e, negli anni dispari, quella degli interventi sostenuti su alcuni dei luoghi più votati, anche con l’erogazione di contributi economici. Nel 2018 sono stati votati nuovi luoghi del cuore e ora nel 2019 saranno salvati dal logorio del tempo. I progetti finanziati riguardano 27 località tra le quali 4 sono quelle siciliane. Vediamo quali sono e quali interventi verrano fatti.

Il secondo luogo più votato con 83.138 voti è il fiume Oreto che scorre nei territori di Altofonte, Monreale e Palermo. La sorgente si trova a sud di Palermo, nella Conca d’Oro e il fiume sfocia nel Mar Tirreno, dopo aver
attraversato il capoluogo. Il FAI interverrà sul Fiume Oreto, con un contributo di 65.000 euro. L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo, ancora in via di definizione, verrà individuato nell’ambito delle azioni previste dal “Contratto di Fiume”, su cui sta lavorando l’Autorità di Bacino – l’ente che si occupa del risanamento delle acque, della fruizione e gestione del patrimonio idrico e della tutela dei relativi aspetti ambientali – insieme alla Regione Siciliana, ai tre Comuni nei quali ricade il bacino fluviale e a vari stakeholder locali.

La Chiesa ed il Convento di San Bonaventura a Caltagirone al ventunesimo posto della classifica nazionale con 17.558 voti. Si tratta di un complesso monumentale fondato all’inizio del ‘600 e ricostruito dopo il terremoto
del 1963. L’interno della chiesa, situata in pieno centro storico, è sontuosamente decorato con affreschi, maioliche e manufatti lignei. Gli elementi di spicco sono: una Madonna del grande scultore rinascimentale Antonello Gagini (Palermo, 1478–1536), pala d’altare di Vincenzo Ruggeri e Crocifisso ligneo, opera di fra’ Umile da Petralia. Il convento ha un chiostro e alcuni affreschi di Pietro Paolo Vasta, considerato uno dei maggiori pittori siciliani del secolo XVIII.L’intervento si concentra sul restauro degli intonaci dipinti nella Cappella di San Francesco e su altri interventi accessori previsto un contributo economico pari a 25.000 euro.

La Chiesa rupestre del Crocifisso di Lentini, in provincia di Siracusa, è situata non lontano dal centro abitato di Lentini, in un contesto rurale ameno ricco di agrumeti. Si tratta di una chiesa rupestre di origine preistorica che presenta un ciclo di pregevoli affreschi che vanno dal XII al XVII secolo d.C. La rarità e il valore dei dipinti fanno della grotta il più complesso apparato iconografico della Sicilia rupestre. Ha ricevuto 11.063 voti posizionandosi al trentaquattresimo posto. Il contributo previsto per il restauro è di 10.000 euro. I lavori si concentreranno sul restauro conservativo dell’affresco più importante del complesso: il Cristo Pantocratore. L’affresco, del XIII secolo, posto nel catino absidale a forma di ogiva, versa infatti in un pessimo stato di conservazione.

Un altro luogo salvato è la chiesa del SS. Crocifisso di Montemaggiore Belsito di Palermo. Con 2.957 voti è risultato il luogo più votato nelle filiali di Intesa Sanpaolo nel 2018 e ha così potuto beneficiare dei 5.000 euro messi in palio per questa classifica speciale.  L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – presentato dalla Parrocchia di Sant’Agata Vergine e Martire a cui fa capo anche la Chiesa del Santissimo Crocifisso – prevede la valorizzazione del sito grazie a un percorso sulla storia della chiesa e della venerata immagine del Crocifisso, con la realizzazione, in due stanze attigue alla sacrestia, di una sorta di “museo della memoria” dove saranno esposti anche alcuni monili in oro e argento che prima dell’ultimo restauro adornavano il manufatto.

I luoghi sono il tessuto della nostra identità bisogna averne cura.