Cavalleria Rusticana
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Valorizzazione della lingua siciliana, il professore Palella a RadioTaormina Tv: “Identità e memoria culturale”

INTERVISTA / VIDEO Il docente di Italiano e Storia al Liceo Ainis ospite a TaoMattina Live

SANTA TERESA DI RIVA – La lingua siciliana non è un semplice dialetto, ma un elemento fondamentale dell’identità culturale dell’isola, con radici millenarie e riconosciuta dall’UNESCO come lingua in pericolo. L’importanza della sua tutela e valorizzazione è stata il fulcro dell’intervista al professor Antonino Palella, docente di Italiano e Storia al Liceo Ainis di Messina, ospite della trasmissione TaoMattina Live su Radio Taormina Tv, condotta da Carmelo Caspanello.

Durante l’intervista, Palella ha sottolineato il ruolo centrale del siciliano nella trasmissione della memoria collettiva, evidenziando come il linguaggio sia molto più di un semplice strumento comunicativo: è una chiave di accesso alla storia, alle tradizioni e alle radici di un popolo. L’analisi ha toccato anche il fenomeno dell’emigrazione siciliana e il modo in cui la lingua si è trasformata e conservata nelle comunità all’estero.

Tra gli argomenti affrontati, la percezione del siciliano tra le nuove generazioni, le strategie per integrarlo nei percorsi educativi e il confronto con altre lingue minoritarie che sono state salvaguardate con successo. L’obiettivo comune è far sì che il siciliano non sia relegato a semplice patrimonio del passato, ma che possa vivere nel presente e nel futuro.

L’intervista ha anticipato l’evento culturale promosso dall’Università delle Tre Età (Unitre) di Santa Teresa di Riva, dal titolo “Il Siciliano: la nostra lingua”, che si terrà mercoledì 26 febbraio 2025 alle 17:30 presso il Palazzo della Cultura – Villa Ragno. L’incontro vedrà la partecipazione di esperti e studiosi che discuteranno dell’importanza della lingua siciliana come patrimonio culturale e strumento di identità.

L’iniziativa mira a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni sull’urgenza di un impegno concreto per la salvaguardia del siciliano, affinché possa continuare a essere parlato, studiato e tramandato, diventando parte attiva del panorama linguistico contemporaneo.