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TURISMO

A Taormina la sfida del lusso siciliano: “Servono visione, coraggio e territori protagonisti”

De Luca agli Stati Generali dell’Ospitalità: “Nessun investimento decolla senza regole certe”. Sferra: “La nostra città guida il settore con numeri da capitale turistica”

TAORMINA – Si è conclusa a Palazzo Corvaja la seconda e ultima giornata degli Stati Generali dell’Ospitalità di Lusso di Sicilia & Meet Forum, promossi dal Distretto dell’Ospitalità di lusso, nato tre anni fa e oggi composto da 180 imprese. Al centro della due giorni, le prospettive del comparto nell’Isola, tra esigenze di formazione, sostenibilità e investimenti.

L’evento si è aperto con l’intervento dell’assessore al Turismoi del Comune di Taormina, Jonathan Sferra, il quale ha richiamato i numeri della città per sottolinearne il ruolo guida nel turismo siciliano. “Nel 2024 – ha detto – Taormina ha superato 1 milione e 400mila presenze, con 14mila posti letto e 11 hotel a cinque stelle. Un sistema che rappresenta l’eccellenza dell’ospitalità nell’Isola e che oggi viene riconosciuto a livello internazionale”.

Nel corso della seconda giornata è intervenuto anche il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, che ha consegnato simbolicamente ai partecipanti una copia del suo libro Non tutto è successo e una penna con il marchio “Ti Amo Sicilia”. “È il segno – ha affermato – del mio impegno per questa terra. Perché sì, molto deve ancora succedere”.

Il primo cittadino ha poi ribadito la necessità di una governance solida per attrarre investimenti: “Lo sviluppo parte dai territori. I sindaci sono i veri protagonisti del cambiamento. Nessun investitore può fidarsi di un sistema che non garantisce tempi certi e regole chiare. A Taormina non aspettiamo: abbiamo le idee chiare e progetti concreti”.

Tra gli interventi strategici citati da De Luca: la realizzazione di un polo fieristico, la riattivazione del casinò, la valorizzazione del porticciolo turistico e la nascita di una scuola per antichi mestieri e tradizioni popolari. “Abbiamo già modificato la norma sugli alberghi diffusi – ha aggiunto – per permettere la creazione di servizi fuori dai centri storici, senza snaturare l’identità dei luoghi”.

Sulle prospettive dell’Isola, De Luca ha lanciato un monito: “Abbiamo bellezza, storia, cultura e paesaggi unici. Ma manca spesso la volontà di fare bene. Il problema non è solo l’assenza di visione, è il deserto mentale in cui ci muoviamo. Io sogno una terra abitata da giganti, capaci di confrontarsi tra pari per alzare il livello e costruire un futuro all’altezza della nostra storia”.

Durante il forum è stato lanciato il marchio “Distretto”, un’etichetta di qualità pensata per certificare strutture e servizi di eccellenza, accomunati da standard elevati e da un forte radicamento territoriale. Il presidente del Distretto, Andrea Gumina, ha sottolineato come il potenziamento dell’offerta turistica non possa prescindere dalla formazione: “Oggi c’è una carenza strutturale di figure chiave, dai concierge ai camerieri, fino ai giardinieri. Servono professionisti preparati, motivati e orgogliosi del proprio ruolo”.

Una visione condivisa anche dall’assessore comunale al Turismo, Sferra, che ha parlato della necessità di una maggiore sinergia tra pubblico e privato: “Solo unendo risorse e competenze possiamo costruire un ecosistema turistico capace di generare valore non solo economico, ma anche culturale e sociale”.

La riflessione si è allargata anche al livello regionale con l’intervento dell’assessora al Turismo della Regione Siciliana, Elvira Amata. “Vogliamo un modello centrato sull’identità e sull’esperienzialità – ha affermato –. L’autenticità non deve essere solo uno slogan, ma un pilastro dell’offerta siciliana”.

Il caso Taormina, rilanciato a livello globale anche dalla serie The White Lotus, diventa così il paradigma di una Sicilia che guarda al futuro, con l’ambizione di posizionarsi tra le destinazioni di lusso riconoscibili per eleganza, qualità e integrità ambientale.