MESSINA – “Non possiamo continuare a contare i morti sperando che qualcun altro risolva il problema per noi”. Con queste parole, il sociologo e docente dell’Università di Messina, Francesco Pira, è intervenuto a Radio Taormina TV, nella trasmissione TaoMattina Live (condotta da Carmelo Caspanello) rispondendo all’appello del procuratore di Messina Antonio D’Amato che ha sollecitato un’azione decisa da parte della società civile contro la violenza sulle donne.
Pira ha evidenziato che, nonostante l’inasprimento delle leggi su femminicidio, cyberbullismo e revenge porn, i casi di violenza continuano ad aumentare. “Le leggi ci sono – spiega – ma non bastano. È necessario un cambio culturale immediato, lavorando sull’educazione al rispetto già dalle scuole primarie, nelle famiglie e nelle associazioni”.
Il sociologo ha ricordato con dolore che l’Università di Messina ha perso in cinque anni due studentesse prossime alla laurea, uccise in circostanze tragiche. “Non possiamo aspettare il cadavere a terra per indignarci e poi dimenticare. Dobbiamo agire prima”.
Pira ha anche sottolineato la fragilità diffusa tra i giovani, spesso incapaci di accettare un rifiuto, e ha denunciato la mancanza di educazione al rispetto nella società attuale. “Viviamo in una società dove il più forte vince – rimarca – dove manca il rispetto per l’altro. Dobbiamo insegnare il rispetto come materia scolastica”.
In conclusione, il sociologo Pira ha ribadito l’importanza di un impegno quotidiano e costante: “Le fiaccolate servono, ma non bastano. Non possiamo trasformare le vittime in numeri e restare immobili finché accade di nuovo. Serve più ‘noi’ e meno ‘io’.”