L’ebreo
cronaca

Il giorno dell’addio a Sara a Misilmeri. A Messina Università, scuole e cittadini uniti nel ricordo

L’intera città dello Stretto, saluta per sempre la giovane studentessa, stringendosi al dolore della famiglia, celebrandone la memoria

MESSINA – In concomitanza della celebrazione delle esequie di Sara Campanella, la giovane studentessa universitaria brutalmente uccisa a Messina, l’intera città ha voluto renderle omaggio con una serie di iniziative cariche di significato e partecipazione. Gesti diversi, ma uniti da un filo comune, il dolore collettivo per una vita spezzata e la volontà di affermare con forza un “mai più”, che sia più di una semplice reazione emotiva.

Un minuto di silenzio per riflettere, il gesto dell’università di Messina

Alla stessa ora in cui si è svolto il funerale nella città natale di Sara, a Misilmeri, l’Università degli studi di Messina ha sospeso le proprie attività. In ogni aula in cui si stavano svolgendo lezioni, docenti e studenti si sono fermati osservando un minuto di silenzio, un gesto semplice ma profondo, simbolo di rispetto, dolore e solidarietà nei confronti della famiglia della giovane. L’iniziativa, fortemente sostenuta dalla Rettrice è stata accompagnata da momenti di riflessione collettiva, un’occasione per soffermarsi non solo sul dramma vissuto, ma anche sull’urgenza di affrontare con responsabilità e consapevolezza il tema della violenza di genere, offrendo agli studenti uno spazio per interrogarsi e comprendere. Un silenzio carico di emozione ha attraversato i corridoi e le aule dell’Ateneo, dove le bandiere sono state esposte a mezz’asta, a testimonianza di un lutto che ha colpito l’intera comunità accademica. Non un gesto formale, ma un atto profondo, che ha voluto trasformare il dolore in responsabilità collettiva, ribadendo il ruolo dell’università come spazio di cultura, ma anche di coscienza civile.

La scuola al fianco della memoria, l’omaggio dell’istituto comprensivo Tremestieri

Il ricordo di Sara ha attraversato anche i banchi di scuola. Non solo l’università, ma anche il mondo dell’istruzione primaria ha voluto partecipare a questo momento di raccoglimento. Alunni e insegnanti del plesso di Pistunina dell’Istituto Comprensivo Tremestieri si sono uniti nel silenzio e nella riflessione, dedicando tempo e attenzione a iniziative educative mirate alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Un gesto significativo, che ha permesso anche ai più piccoli di sentirsi parte di un percorso di consapevolezza e responsabilità. Attraverso attività didattiche calibrate e inclusive, la scuola ha promosso una narrazione educativa fondata su empatia, rispetto e dignità, valori essenziali da trasmettere sin dalla giovane età. Insegnare la non violenza, non è solo un dovere degli adulti, ma una missione che inizia dai primi anni di vita, insegnando ai bambini a riconoscere e rifiutare ogni forma di abuso e prevaricazione, contribuendo così a costruire una società più giusta e consapevole.

Una fiaccolata per accendere la speranza

Domenica sera, in vista delle celebrazioni di stamani, un lungo e silenzioso corteo ha attraversato le vie di Messina, illuminato da fiaccole accese e costellato da palloncini bianchi, simbolo di purezza e memoria. La fiaccolata, organizzata grazie alla collaborazione di diverse comunità parrocchiali è partita dalla chiesa di Gazzi per concludersi a Minissale, raccogliendo la partecipazione sentita di centinaia di persone tra cittadini, famiglie, giovani del seminario, rappresentanti delle istituzioni e tra tutti il sindaco Federico Basile. A guidare questo momento di preghiera e raccoglimento, il vescovo ausiliare Di Pietro, intervenuto durante la fiaccolata, invitando a non fermarsi all’emozione del momento, ma a dare vita a una riscossa educativa che coinvolga la scuola, la chiesa, la famiglia e le istituzioni tutte. Parole forti, rivolte a un’intera società chiamata a non restare più in silenzio di fronte a tragedie simili.