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Si ritrovano 47 anni dopo i geometri dell’istituto tecnico di Furci: “Amici per sempre”

Dal banco di scuola al lavoro, fino all’abbraccio dei giorni scorsi: una storia di amicizia e radici condivise tra Letojanni, Santa Teresa e Roccalumera

FURCI SICULO – Un lungo filo di amicizia iniziato tra i banchi dell’Istituto tecnico per geometri di Furci Siculo e rimasto intatto per quasi mezzo secolo. A distanza di 47 anni, i protagonisti di quella classe che iniziò il suo percorso scolastico il primo ottobre 1978 si sono ritrovati attorno a un tavolo, nello stesso locale da cui partì l’avventura verso il diploma. Non più studenti, ma professionisti e lavoratori affermati, legati da un legame che il tempo non ha scalfito.

Erano in diciotto, provenienti da un’area che va da Letojanni a Roccalumera, passando per i paesini dell’entroterra. Oggi quasi tutti ancora residenti in provincia di Messina, con un solo compagno trasferitosi altrove, ma partecipe dello spirito di gruppo che continua a unire la classe.

A rendere possibile l’ennesimo incontro è stato ancora una volta Santino Scarcella di Santa Teresa di Riva, punto di riferimento instancabile, sollecitato dall’entusiasmo degli amici di sempre: il geometra Giuseppe Savoca e Letterio Laganà, titolare di uno stabilimento balneare, entrambi di Letojanni; Giuseppe Moschella, collaboratore scolastico di Alì Terme; i santateresini Riccardo Ramondetta (fotografo), Silvio Satti (titolare di una palestra) e Antonio Fleri (geometra); i furcesi Carmelo Caspanello, impiegato al Comune di Taormina e Agatino Briguglio, attivo nel settore turistico; Salvatore Restuccia (funzionario presso il Tribunale di Messina) e il “locadese” Giuseppe Uscenti, autista di pullman.

Un legame più forte del tempo

Non tutti sono riusciti a esserci, ma lo spirito del gruppo resta vivo. Ogni ritrovo è un viaggio nel tempo, un’occasione per ritrovare la spensieratezza degli anni scolastici, il valore dell’amicizia costruita tra studio, sacrifici e sogni condivisi.

Ora l’obiettivo è fissato: celebrare insieme i 50 anni di quella classe, magari coinvolgendo anche i compagni che finora non hanno partecipato. Perché certi legami non conoscono scadenze, e quella dei geometri di Furci è una lezione di vita che continua.