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“Non si mortifichi il lavoro nei Beni culturali”, l’appello di Stefania Radici (Cgil) per tutelare l’occupazione

Alla vigilia della stagione turistica, incertezze sulla concessione dei servizi nei siti archeologici e culturali della provincia di Messina

MESSINA – I lavoratori e le lavoratrici impegnati nei servizi alla clientela dei beni culturali e archeologici della provincia di Messina sono in apprensione per la scadenza della concessione e le incertezze della nuova gara. La Cgil Messina, accanto alle maestranze, riaccende i riflettori su questi servizi turistici fondamentali e sul futuro occupazionale degli addetti.

Il personale impiegato, sottolinea la Cgil, si occupa di bigliettazione e valorizzazione dei beni culturali, lavorando presso società che operano in concessione per la Regione Siciliana. Il sindacato evidenzia come la concessione sia scaduta e attualmente il servizio si svolga in regime di proroga, con numerose incognite sul futuro. Le proroghe finora assegnate sono state estese “all’ultimo minuto utile”, generando forte incertezza, mentre si ipotizzano soluzioni che potrebbero compromettere la continuità occupazionale.

Competenze fondamentali per il turismo locale

“Si tratta di lavoratori e lavoratrici – dichiara la segretaria confederale della Cgil Messina, Stefania Radici – che hanno competenze significative, conoscenze linguistiche ed esperienze maturate in anni di attività. Expertise fondamentali nei processi di promozione turistica del nostro territorio”. Gli addetti forniscono servizi essenziali, dalla biglietteria ai rapporti con tour operator e agenzie di viaggio, dall’accoglienza alla didattica, fino alla gestione di mostre, marketing e bookshop.

“Non basta possedere un patrimonio storico e architettonico per attrarre visitatori – aggiunge Radici – è la qualità dei servizi e la capacità di promuoverli a determinare l’attrattività e lo sviluppo. Un’offerta di qualità garantita da questi lavoratori e lavoratrici, ora in bilico proprio alla vigilia della stagione turistica, con Pasqua e le gite scolastiche alle porte”.

Le preoccupazioni per il nuovo bando

La situazione di stallo, avverte la Cgil Messina, ha ripercussioni anche sulla programmazione: le imprese concessionarie faticano a organizzare attività e investimenti senza certezze sui tempi di gestione. Il sindacato teme inoltre il possibile ritiro del bando attuale, del valore di 13 milioni di euro e relativo ai parchi archeologici di Taormina-Giardini Naxos, Tindari e Isole Eolie. Un’eventuale riformulazione potrebbe portare a modifiche come la riduzione della biglietteria o la suddivisione in lotti separati, con impatti negativi sull’offerta dei servizi e sull’occupazione.

La mobilitazione del sindacato

La Cgil, insieme alle categorie Funzione Pubblica e Filcams, chiede chiarezza sulla gara e sulle prospettive lavorative. “Non permetteremo – dichiarano la segretaria della Cgil Messina Radici, il segretario della Fp Francesco Fucile e la segretaria della Filcams Giselda Campolo – che si mortifichi il lavoro di chi, in questi anni, ha dato valore e notorietà ai nostri beni culturali. Siamo disponibili a discutere una riorganizzazione dei servizi, ma il punto fermo deve essere la tutela dei lavoratori e la garanzia della continuità occupazionale”.

Su questo fronte, il sindacato e le maestranze sono pronti alla mobilitazione immediata. La Cgil chiede inoltre alle amministrazioni locali e alla Città metropolitana di prestare attenzione alla vicenda, per evitare il rischio di compromettere le strategie di promozione e valorizzazione turistica in un contesto già segnato dalla carenza di risorse umane nei siti culturali.