La Sicilia è famosa per le proprie manifestazioni folkloristiche e religiose che, in particolare nel periodo della Settimana Santa, attirano a sé moltissimi turisti da tutto il mondo.
Tra le celebrazioni più apprezzate rientrano certamente quelle del Venerdì Santo, un evento che in alcuni comuni è così suggestivo da essere stato iscritto nel Registro Eredità Immateriali della Sicilia. In questo giorno i cristiani, che celebrano la crocifissione e la morte di Gesù Cristo, effettuano il digiuno e l’astinenza dalle carni e si preparano a delle processioni rappresentate secondo quelle che sono le tradizioni e i costumi locali delle varie parti dell’isola.
Tra le processioni più famose non si può non citare quella ennese, bene protetto dell’Unesco, dove 3000 confrati incappucciati precedono le vare del Cristo Morto e dell’Addolorata in assoluto silenzio, dando inizio al corteo funebre che percorre quasi tutta la città. Ad aprire la processione è la Compagnia della Passione che sfila con i 25 simboli del martirio di Cristo, detti i Misteri: la croce, la borsa con i trenta denari, la corona, la lanterna, il gallo, i chiodi e gli arnesi per la flagellazione. I confrati infine, raggiunta l’ultima tappa alla chiesa del cimitero, ex Convento dei Cappuccini, impartiscono la benedizione ai fedeli con la croce reliquario, contenente una spina della corona di Cristo.
A Caltanissetta invece, il giorno del Venerdì Santo, si tiene la processione del Cristo Nero, un crocifisso ligneo risalente al XV secolo, oggetto di venerazione e di culto da parte di tutta la cittadinanza. Il Cristo viene portato in spalla a piedi nudi dai “Fogliamari”, raccoglitori di erbe selvatiche, che secondo la tradizione avrebbero trovato il crocifisso in una grotta nel quartiere popolare di San Francesco, ad oggi interpretati da devoti appartenenti a tutti gli strati sociali. Essi cantano le struggenti “ladate”, intonando in un antico dialetto la Passione di Cristo.
Anche nel Messinese, a San Fratello, nella zona del Parco dei Nebrodi, si tiene una cerimonia molto partecipata: si tratta della Festa dei Giudei, una tradizione popolare che si tramanda di generazione in generazione. Durante la settimana che precede pasqua, il mercoledì, giovedì e Venerdì Santo, gli abitanti del comune impersonano la figura del crocifissore indossando i vestiti del giudeo, ovvero una giubba rossa con strisce gialle o bianche, accompagnata da una maschera “sbirrijan”.