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"Lo Stretto chiama, lo Spazio risponde”: l’astronauta Jeffrey Williams ospite dell’Università di Messina

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Per millenni l’uomo ha sognato di viaggiare nello spazio poi la scienza ed il progresso hanno realizzato il grande sogno e c’è chi nello spazio ha trascorso ben 534 giorni come l’astronauta Jeffrey Williams. L’università di Messina giovedì 31 Ottobre alle 9:30 nell’Aula Magna del Rettorato darà la possibilità di incontrare questo grande uomo che ha fatto la storia durante l’evento “Lo stretto chiama, lo spazio risponde”. La prima parte della mattinata sarà dedicata alla cerimonia di conferimento del dottorato honoris causa in fisica al colonnello Jeffrey N. Williams. Una seconda parte sarà dedicata invece al dibattito con l’astronata al quale sarà possibile rivolgere domande e curiosità.

Jeffrey N. Williams ha partecipato a diverse missioni spaziali, trascorrendo in totale ben 534 giorni nello spazio, durante i quali ha compiuto cinque spacewalks per un totale di circa 32 ore, ed ha lavorato allo sviluppo dei programmi della Stazione Spaziale Internazionale, contribuendo all’upgrade della cabina di pilotaggio dello space shuttle. Durante la sua missione Jeff ha utilizzato una videocamera ultra high definition che ha puntato verso il pianeta posto 400 chilometri sotto di lui. In questo video condivide alcune di quelle immagini e parla della bellezza del pianeta, della varietà di cose da vedere e del valore di condividere quella prospettiva con tutti coloro che non possono andare in orbita di persona. Per lungo tempo ha detenuto il record di permanenza nello spazio da poco battuto dalla veterana Peggy Whitson con più di 650 giorni nello spazio.

L’incontro-dibattito sarà moderato da Marina Trimarchi del Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra, sono previsti anche due interventi a cura di Francesco Oliveri, professore del Dipartimento MIFT e di Alberto Mercurio, studente del Corso di Laurea Magistrale in Fisica. Un evento che permetterà di conoscere meglio lo spazio e chissà magari un giorno anche noi riusciremo a viaggiare in una navicella spaziale.