Ricco fine settimana, sabato 14 e domenica 15 ottobre, al Parco Archeologico di Naxos, con il Festival “Ierofanie – L’anima della Sicilia, i luoghi del Sacro”, con la direzione artistica di Claudio Collovà e il coordinamento degli incontri culturali di Fulvia Toscano.
Promosso dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, prodotto e organizzato da Francesco Panasci per Panastudio productions, nato da un’idea di Fulvia Toscano condivisa dagli stessi Collovà e Panasci, il Festival dal 12 al 15 ottobre è in programma a Giardini Naxos, per proseguire al Parco Archeologico di Segesta dal 21 al 24 ottobre.
Il programma di sabato 14 ottobre a Naxos, al Teatro della Nike, (ingresso da via Schisò) comincia con “Come sono mi muovo”, laboratorio di movimento creativo aperto a tutti, condotto da Giorgia Di Giovanni, che si terrà dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16. Il lavoro è incentrato sul coinvolgimento della persona in un’attività di movimento adeguata alle sue possibilità, come sentiero privilegiato d’accesso al linguaggio delle emozioni profonde, dove ciascuno può trovare particolari del proprio Sé, spesso nascosti alla consapevolezza. L’esperienza può così divenire occasione di trasformazione di Sé attraverso una presa di coscienza dei propri atteggiamenti e comportamenti, in ciò risiede la comprensione del termine “terapeutico” di questo tipo d’attività. Il gruppo si pone come contenitore dell’esperienza emotiva e agente facilitante il coinvolgimento, la condivisione, gli scambi interpersonali, il senso ludico, in un clima non giudicante. È il corpo che, muovendosi inconsapevolmente, crea continuamente le proprie danze. Sviluppare un linguaggio coreografico di ricerca del movimento permette di sentire la danza come luogo di ricerca, spazio in cui il corpo viene agito, abitato. Giorgia Di Giovanni, educatrice-danzaterapeuta-
Sempre sabato 14 ottobre, alle 17, al Parco archeologico di Naxos “Viaggio a Eranos, il ritorno degli dèi nel XX secolo”. A questo luogo del “sacro”, a novanta anni dalla sua ufficiale istituzione, Ierofanie dedica un seminario per raccontare genesi, protagonisti, visioni e progetti di una delle avventure culturali e spirituali più autentiche, che ancora oggi costituisce un punto di riferimento in Europa e nel mondo. Ne discutono, da tre angolazioni diverse, tre studiosi e saggisti: Riccardo Mondo, Andrea Scarabelli e Luca Siniscalco, in dialogo con Livia Di Vona. Eranos nasce nel 1933, non ancora come fondazione, ma come ‘Eranos Tagung’. I convegni sono stati ideati da Olga Fröbe-Kapteyn (1881-1962), una fra le straordinarie figure femminili dell’epoca, come si suole dire, emancipate e attente alla cultura. Olga ha un’intuizione: su parte della proprietà fa costruire una sala per conferenze che doveva diventare un luogo dello spirito e del dialogo. L’incontro fa parte della sezione di Ierophanie intitolata “CustoDire la soglia” e dedicata ai temi del Sacro. Ingresso libero.
A seguire, sempre sabato 14 ottobre, alle 19,30, al Teatro della Nike (Parco archeologico di Naxos), è in programma il concerto MedFolkCarousel, a cura della Compagnia La Giostra: lo stile del gruppo unisce forme culturali e tendenze stilistiche differenti, abbinando spesso, come per gioco, melodie medievali o canti profani in latino volgare con sonorità new age, pop o reggae. Il dialetto siciliano fa da padrone in alcune canzoni inedite o della tradizione popolare, unendosi talvolta a marcati ritmi percussivi. Questo progetto musicale fonde in maniera abbastanza esplicita le diverse esperienze musicali del gruppo,fatte di confronti culturali, influenze stilistiche e jam session con musicisti di culture diverse. Sperimentando l’abbinamento di voci di venditori ambulanti, di racconti e canti con gli strumenti a corda elettrificati e integrando le percussioni vere con la loop station che fa da supporto alla ribeca, alla cornamusa e al flauto, La Giostra offre all’ascoltatore un insieme di salterelli, latin groove, oriental ambient o tarantelle dal sapore celtico e mediterraneo che invitano alla danza. L’aspetto giocoso del concerto riflette la materia del sacro nel mondo profano, e invita alla trasformazione popolare degli elementi sonori tipici del medioevo in una dissacrazione necessaria alle origini e ancora attuale. Michele Conti (citola, chitarre, bouzouky, lyra, kemençe, nychelharp, timpano, voce), Gianfranco Rafalà (flauti, cornamuse, bombarde, chalomeau, voce), Hilmar Pintaldi Funes (piccoli strumenti a percussione, danza). Ingresso libero.
Domenica 15 ottobre, alle 17, al Parco archeologico di Naxos, per la sezione “CustoDire la Soglia” è in programma “Terre del Mito”: un incontro con l’Autore che ha per titolo quello di un importante “diario” di viaggio di Giuseppe Conte, tra i più importanti poeti del nostro tempo, ospite a Naxos per l’occasione, che dialogherà con Fulvia Toscano. Ierophanie ha scelto proprio il titolo Terre del Mito per l’incontro con Conte che riscopre il mito non come fossile del passato, ma come energia spirituale che attraversa il presente e che consente all’uomo di conoscere le sue origini, la divinità della natura, il destino dell’anima. Abitare poeticamente il mondo, re-incantarlo attraverso la parola poetica, mettersi in ascolto dell’anima dei luoghi. Ancora è possibile. Ingresso libero.
La sezione del Festival Ierofanie in corso a Naxos si concluderà domenica 15 ottobre, alle 19,30, al Teatro della Nike (Parco archeologico) con “Mattanze” di Mario Modestini: spettacolo in versione cameristica: due voci femminili, una maschile, flauto, clarinetto, violoncello, due chitarre, contrabbasso e percussioni. L’importanza del lavoro sta nel fatto che vengono raccontati in forma di moderna melopoiesi, epopee, miti e misteri di tonnare e tonnaroti di Sicilia di antica, storica memoria. Con Jerusa Barros (voce) Alba Cavallaro (voce), Maurizio Maiorana (voce e fiati), Marilena Sangiorgi (flauto), Dario Compagna (clarinetto) Giorgio Gasbarro (violoncello), Tobia Vaccaro (chitarra), Francesco Maria Martorana (decacordo), Romina Denaro (contrabbassso), Giulia Perriera (percussioni). La mattanza è forse una delle più antiche rappresentazioni della lotta per la sopravvivenza: quale migliore accostamento per coniugare l’amore con la morte? L’amore nel suo dato istintuale, la morte come fatto sacrificale. Morte ritualizzata e fonte di ricchezza; i tonni migrano nel tempo della riproduzione: è l’inizio della primavera, per gli uomini è tempo di bottini, per essi è tempo di morte. Nelle cialome shalom, i tonnaroti pregano il Cristo, la Vergine, i santi, affinché la pesca sia fruttuosa e l’annata salva. Sanno che romperanno un equilibrio tra l’uomo e la natura, pregano perché quell’equilibrio sia ricomposto e placare gli spiriti del mare. Mattanze è tessuto in versione cameristica: due voci femminili, una maschile, flauto, clarinetto, violoncello, due chitarre, contrabbasso e percussioni. Ingresso libero.