L’Unione europea ha dato il via libera al riconoscimento IGP per il Limone dell’Etna. Il «Limone dell’Etna» identifica i limoni coltivati nell’area lungo la fascia costiera etnea. La zona geografica di coltivazione comprende i comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Giarre, Mascali, Piedimonte Etneo, Riposto, Santa Venerina, San Gregorio di Catania, Valverde, Zafferana Etnea. Le peculiarità dell’agrume sono legate alle caratteristiche climatiche e geografiche del territorio in cui viene coltivato.
“Femminello” e “Monachello”
Le varietà utilizzate sono il «Femminello» e il «Monachello». La buccia, ricca di olii essenziali, ha un colore che varia da verde chiaro a giallo giallo chiaro; un peso che oscilla da 80 a 90 grammi; ed una forma ellittica, ovoidale o sferoidale.
La qualità dei frutti del «Limone dell’Etna» è da attribuire allo sviluppo e alla maturazione in un ambiente pedoclimatico molto specifico, con suoli di origine vulcanica, tipici delle aree prossime al vulcano Etna e clima mitigato dal mare.
34 Dop/Igp nel Food e 5 agrumi
Con il riconoscimento IGP per il Limone dell’Etna sale a 34 il numero delle Dop/Igp siciliane nel Food e a 5 il numero degli agrumi iscritti: Arancia rossa di Sicilia (Igp); Limone di Siracusa (Igp); Limone Interdonato Messina (Igp); arancia di Ribera (Dop). Complessivamente, tra Food e Wine, la Sicilia vanta 65 prodotti a marchio di qualità (34 food e 31 wine).