Taormina Arte giunge alla sua 40esima edizione. Un anno importante e di rinascita. Un cartellone di eventi ricco e di prestigio. La Fondazione vuole ripartire, dopo il lungo periodo di stasi dovuto alla pandemia, con una nuova identità e struttura volta non solo a fortificare e intesificare il lavoro già fatto negli anni precedenti ma a potenziare la produzione di spettacoli per il prossimo futuro.
Da alcuni mesi Ester Bonafede, la quale è stata nominata sovrintendente della Fondazione Taormina (donna dedita alla cultura e all’arte da tutta la vita e appassionata del suo lavoro), ci racconta i motivi e i progetti del suo mandato, l’importanza di questa 40esima edizione del festival di Taormina Arte e il prestigio e l’onore di avere in programmazione due spettacoli di punta che avranno luogo in questo fine settimana.
Ester Bonafede appassionata di arte e sovrintendente della Fondazione Taormina Arte. Il valore di questo ruolo.
“Al di la della mia formazione accademica e professionale e al mio operato come ricercatrice, ho dedicato infatti molti anni alla ricerca, sono un’ Innamorata dell’arte da sempre e l’uomo credo abbia il compito di custodire e lavorare per l’arte, valorizzandone la natura e l’ambiente che di per sè costituiscono bene e bellezza infiniti. Taormina rappresenta un patrimonio storico, artistico e ambientale unico. Noi, come Fondazione Taormina Arte Sicilia, operiamo in un contesto splendido: Taormina. Dal punto di vista naturalistico è incredibile come la natura abbia tanta bellezza in un unico sito, meraviglie che diventano motivo della sua attrazione: il clima temperato, l’Etna a 2 passi, il mare perfetto e il panorama straordinario. Anche la sua collocazione nel mediterraneo, nel tempo, le ha consentito di diventare conosciuta e simbolo del Grand Tour, attraversata così da personaggi che hanno visto in Taormina una tappa di refrigerio mentale del loro viaggio in europa. Partendo da questi presupposti, credo che avendo dedicato le mie scelte di vita all’arte, questo incarico alla Fondazione Taormina Arte sia un’ occasione straordinaria per cercare di mettere a regime tutte le cose che in qualche modo sono state sperimentate nel corso degli anni. Nel senso che tutti i miei operati passati, partendo da consigliera del Teatro Massimo di Palermo e passando poi dalla sovrintendenza al Politeama con la Fondazione dell’orchestra Sinfonica siciliana fino ad arrivare all’assesorato alle politiche sociali e famiglie, mi hanno permesso di capire le potenzialità e le fragilità dell’isola, conoscendo così vari ambiti e settori”.
Quali sono i motivi e i progetti del suo mandato alla Fondazione Taormina Arte?
“Adesso quindi approdo a Taormina alla Fondazione di Taormina arte Sicilia, che completa il suo percorso di trasformazione, lo statuto è entrato in vigore da appena 2 mesi, quindi ci troviamo in un momento di rinascita anche dal un punto di vista configurativo, la fondazione è patrocinata dal comune di Taormina e dalla regione siciliana. Io intervengo in un momento di rinascita del turismo generale e culturale in Sicilia. Vorrei sicuramente caratterizzare il mio mandato con una ulteriore necessità: voglio operare per un cambiamento, quello di riportare la fondazione a diventare soggetto produttivo dei suoi avvenimenti e della propria linea editoriale, culturale e artistica. Questo perchè negli ultimi anni la Fondazione, non solo per la pandemia ma anche a causa di un periodo di opacità e di sonnollenza artistica, ha prodotto più che altro eventi realizzati da altri, fungendo così solo da editore. Non dimentichiamo però che la fondazione realizza e si occupa degli allestimenti del Teatro Antico, che da bene archeologico diventa così palcoscenico, tutto grazie alle maestranze e al corpo tecnico che abbiamo. Ovviamente considerando la struttura prima di tutto un bene archeologico.
Noi vogliamo produrre opere e le vorremmo coprodurre con altri teatri del mondo in modo tale da diminuire i costi e poter esportare il brand all’estero, vogliamo lavorare nel sinfonico, danza e musica, potremmo anche portare il dramma. Abbiamo il Taormina Film Fest una delle rassegne piu importanti, e finalmente quest’anno abbiamo visto dopo anni di crisi riconoscimenti assegnati anche dalla critica di settore, raggiungendo livelli molto alti.
Vorrei inoltre potenziare la produzione artistica durante i mesi invernali in cui Taormina soffre per mancanza di turismo, puntare alla destagionalizzazione della nostra città, utilizzando per esempio il palazzo dei congressi che è sito del comune e socio della fondazione, usufruendo della sala grande con eventi invernali di musica e prosa.
Vorrei realizzare master class e laboratori formativi per far sì che i nostri giovani che si formano in Sicilia possano pensare di affinare le loro capacità all’interno della Fondazione. Mi piacerebbe costituire l’orchestra filarmonica di Taormina, non come corpo stabile ma che si forma e viene utilizzata per la stagione esportando nel mondo i prodotti che si realizzano. Ciò che importa è che il nostro brand venga associato alla produzione e non alla vendita di prodotti altrui, sebbene siamo disponibili a ospitare produzioni importanti e di livello. Diventare produttori vuol dire anche attivare tutta la macchina economica che gira intorno alla Sicilia”.
Quali sono gli eventi di punta di cui tanto si parla per questo fine settimana?
“In questa stagione in corso ci sono eventi molto significativi e di altissima qualità. Un cartellone ricchissimo e vario come l’orchestra del Teatro Massimo di Palermo con Lorenzo Viotti. Ma il 15 luglio voglio sottolineare ed evidenziare la presenza nella bellissima cornice del teatro antico, della prestigiosa Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta dal famoso maestro coreano Myung Whun chung (bacchetta d’oro nel mondo) con un programma eccezionale. Spero davvero che pubblico partecipi numeroso e che venga posta molta attenzione all’evento. E’ la prima volta di questa celebre orchestra al Teatro Antico, non so nemmeno io come ci siamo riusciti- afferma ironicamente la sovrintendente- Sarà un’ occasione unica e meravigliosa.
Altro evento da non perdere si terrà giorno 16 . “La grande opera in jazz: Danilo Rea e le stelle del canto. Il maestro suonerà il pianoforte, esibendosi in un concerto straordinario e molto particolare. Sarà accompagnato dalle voci di grandi artisti scomparsi, attraverso una serie di video e immagini storiche di repertorio che scorreranno alle sue spalle. Alcune voci come quelle di Maria Callas ed Enrico Caruso saranno sovrapposte alla musica creando una sorte di duetti virtuali. Riportare in vita protagonisti del passato attarverso la musica è un po’ lo scopo del progetto, l’arte ha anche il potere di azzerare il tempo. Tanti sono i progetti per il futuro e stiamo lavorando a vari eventi di cui parlerò più avanti, per quanto riguarda il cinema potrebbe riconfermarsi la presenza del maestro Tornatore all’interno del Film fest in altre vesti”.
Carlotta Bonadonna