La Polizia di Stato di Caltanissetta, coordinata dalla locale procura – Direzione distrettuale antimafia, ha eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare personali di cui 12 in carcere e 6 ai domiciliari, disposte dal gip di Caltanissetta, per associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La presunta associazione per delinquere avrebbe organizzato viaggi dalla costa meridionale della Sicilia per la Tunisia e avrebbe avuto punti strategici a Scicli, Catania e Mazara del Vallo. Avrebbe impiegato piccole imbarcazioni, munite di potenti motori fuoribordo, condotte da esperti scafisti che avrebbero operato nel braccio di mare tra le città tunisine di Al Haouaria, Dar Allouche e Korba e le province di Caltanissetta, Trapani e Agrigento, così da raggiungere le coste italiane in meno di 4 ore. Secondo l’accusa avrebbero trasportato dalle 10 alle 30 persone per volta, esponendole a grave pericolo per la vita. Il prezzo a persona, pagato in contanti in Tunisia prima della partenza, si sarebbe aggirato tra i 3.000 e i 5.000 euro e il presunto profitto dell’organizzazione criminale, secondo stime investigative, si attesterebbe tra i 30.000 e i 70.000 euro per ogni viaggio.
Se ci fossero stati problemi, come un’avaria al motore, gli scafisti avrebbero potuto “sbarazzarsi dei migranti in alto mare”. E’ quanto emerge da intercettazioni agli atti dell’inchiesta ‘Mare aperto’ della Procura di Caltanissetta su indagini della squadra mobile della Questura Nissena.