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Ponte sullo Stretto: la Regione dice no alla rideterminazione dei costi e Cateno De Luca chiede le dimissioni di Schifani

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La Regione Siciliana è intervenuta sulla rideterminazione dei costi del Ponte sullo Stretto di Messina; oggi è stata diramata una nota nella quale è stata ufficializzata la sua posizione: «La decisione governativa per cui la quota di nostra compartecipazione debba essere di 1,3 miliardi — si legge — non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale». Si auspica, continua la nota, «che Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere investimenti per lo sviluppo dell’Isola».

Sul problema del finanziamento del Ponte sullo Stretto di Messina è intervenuto anche il leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca: «Finalmente ci siamo — ha detto De Luca — il bluff del Ponte di Salvini è stato smascherato. Dopo settimane di melina, ieri è arrivato l’emendamento del Governo sul Ponte. Nell’emendamento viene definito che 2,3 miliardi saranno presi dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Ma non è ancora finita: la gran parte di queste risorse (circa 1,6 miliardi) verranno prelevate dal bilancio di Calabria e Sicilia». «Ma la domanda è d’obbligo — scrive De Luca, chiedendo le dimissioni del governatore siciliano — caro presidente Schifani, come può essere che il governo nazionale di centrodestra, che ha dentro il tuo partito, cioè Forza Italia, non t’aveva già avvertito di questo ulteriore scippo?».