Il sindaco di Messina Federico Basile e l’assessore allo Sport Massimo Finocchiaro si dichiarano orgogliosi del progetto “Lo scenario dello Stretto di Messina, protagonista già di emozionanti traversate che rievocano il difficile passaggio del braccio di mare che separa la Sicilia dalla Calabria e culla di storie eroiche come quelle Omeriche sarà la location perfetta per una nuova impresa straordinaria. Siamo orgogliosi che Red Bull ha scelto di promuovere il progetto sulla città di Messina, e siamo certi che l’atleta estone darà prova di una leggendaria ed emozionante traversata, mai vista prima, oltre che essere occasione di veicolare il valore inclusivo dello sport, sostenuto e promosso da questa Amministrazione in ogni sua declinazione per essere motore di sviluppo ed un valore sociale e di solidarietà”.
Simile entusiasmo per il fronte calabro: “Siamo onorati e felici che il nostro magnifico territorio possa fare da scenario ad un progetto unico”, afferma Giuseppe Cotroneo, consigliere comunale con delega allo Sport del Comune di Villa San Giovanni. “Lo Stretto rappresenta da sempre un luogo ‘emozionale’ sotto ogni punto di vista e il connubio sport e mito proposto con l’atleta Jaan Roose è la promozione che questo territorio merita. È la Città che ci piace!”
Le sfide passate di Jaan Roose hanno sempre lasciato senza parole, ma questa volta lo slackliner estone ha deciso di spingersi oltre ogni limite finora raggiunto, fisicamente ed emotivamente parlando. Dopo minuziosi sopralluoghi sull’area interessata e una lunga e intensa preparazione in Estonia, Roose ha deciso: partirà da Santa Trada (Villa San Giovanni), da un punto del pilone alto 265 metri – misura superiore al più alto grattacielo italiano – e cercherà di arrivare a Torre Faro (Messina) ad un’altezza di 230 metri.
Il tempo stimato per realizzare questa epica impresa è di circa 3 ore, durante le quali Jaan affronterà un dislivello di circa 130 metri fra l’altezza di partenza e quella che troverà nella parte centrale, nei pressi più o meno di “Scilla e Cariddi”. Un simbolismo quasi mitologico che sottolinea la straordinarietà di questa sfida, evocando l’eterna lotta dell’uomo contro i limiti dell’impossibile.
“È un misto tra paura ed eccitazione, ho la sensazione di portare al limite la sfida con me stesso”: sono queste le emozioni che Roose dice di provare durante quei momenti a centinaia di metri d’altezza. E se lo slacklining sembra solo una mera questione di equilibrio, Jaan conferma che la componente psicologica è fondamentale: “Da un punto di vista mentale devo concentrarmi su ciò che sto facendo in quel momento. Devo ridurre al minimo qualsiasi distrazione e andare avanti, cercando di restare il più lucido possibile, passo dopo passo”.
Jaan Roose, tre volte campione del mondo della specialità, non è nuovo a queste imprese leggendarie. Oltre a diverse sfide di slacklining nelle più improbabili location e con le più ostili condizioni atmosferiche, l’atleta estone è stato anche il primo e unico al mondo a realizzare un backflip (salto all’indietro con alto coefficiente di difficoltà) su una slackline. Chi, se non lui, avrebbe potuto immaginare una sfida così tanto audace, destinata a risuonare come un’eco a livello mondiale?