La puntata odierna di TaoMattina, in onda su RadioTaormina Tv e su questo sito (condotta da Carmelo Caspanello) ha ospitato monsignor Giò Tavilla, recentemente nominato postulatore della causa di beatificazione di don Antonio Musumeci, il parroco di Sant’Alessio Siculo ucciso dai nazisti nel 1943. Mons. Tavilla, attuale direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e parroco della chiesa di Santa Caterina a Messina, ha spiegato l’importanza del processo di beatificazione e il valore che la figura di padre Musumeci rappresenta per la comunità locale.
“La causa di beatificazione – ha introdotto mons. Tavilla – è certamente un impegno notevole. Spesso, immersi nelle frenesie della vita quotidiana, si pensa che la santità sia un concetto astratto, riservato a una forma di spiritualità lontana. Ma queste cause ci aiutano a comprendere che la santità è parte integrante della nostra vita. È nella nostra quotidianità che si misura la santità”.
Padre Musumeci, ordinato sacerdote nel 1934, è ricordato come un esempio di fede e dedizione pastorale. Durante l’occupazione tedesca, decise di non abbandonare la parrocchia e il suo popolo, un sacrificio che lo portò alla morte il 18 settembre 1943. “Nel martirio di don Musumeci vediamo un gesto che va oltre l’episodio drammatico – ha continuato mons. Tavilla –. È una testimonianza viva, costantemente ricordata dalla comunità di Sant’Alessio”.
Mons. Tavilla ha poi invitato i fedeli, soprattutto della zona di Sant’Alessio Siculo, a contribuire con documentazione o testimonianze personali per arricchire il processo. “La fama di santità è un elemento cruciale – ha spiegato – e, in questo caso, abbiamo già una forte base documentale. La memoria di don Musumeci continua a vivere, dimostrando come il suo sacrificio sia stato capace di superare il momento tragico per farsi testimonianza eterna”.
Conclude mons. Tavilla: “Ricordare una figura come quella di Musumeci significa riconoscere il valore di chi, nel pieno della propria vita, ha incarnato il vero significato di servizio e sacrificio per la sua comunità. La sua storia ci sprona a cercare nella nostra quotidianità quella stessa pienezza di vita che lui ha raggiunto”.