Atm Messina1
LA PROTESTA

INTERVISTA Messina. Presidio dei tirocinanti delle partecipate: “No a sindacati di serie A e B”

Manifestazione davanti al Comune, critiche per le relazioni sindacali selettive
Condividi su:

MESSINA – “Vogliamo risposte e instaurare un percorso virtuoso che restituisca dignità a chi in quel momento stava contribuendo a garantire il funzionamento di alcuni servizi pubblici nella città di Messina”, questa era la richiesta del Nidil-Cgil Messina per i lavoratori tirocinanti che svolgevano attività nelle partecipate comunali. La categoria della Cgil, che rappresentava tutte le tipologie di lavoro precario, attendeva risposta alla richiesta di incontro inviata all’Amministrazione comunale. In assenza di una convocazione, Nidil-Cgil Messina, con una delegazione di lavoratori e lavoratrici, questa mattina ha tenuto un presidio davanti a Palazzo Zanca.

“Erano circa 600 i tirocinanti dislocati nelle varie partecipate comunali – dichiarava il coordinatore Nidil Messina, Ivan Calì – andando a sopperire alla mancanza di organico, abbassando i costi del lavoro piuttosto che assumere e creare posti di lavoro dignitosi e stabili. Non si poteva trattare il tema dell’inclusione come una parolina magica da usare solo per vincere bandi europei; occorreva trattarlo con azioni di reale inserimento lavorativo e sociale, con rispetto verso le persone a cui erano indirizzati questi progetti. Le criticità che emergevano dalle testimonianze delle lavoratrici e dei lavoratori erano diverse, dalla ripetitività delle mansioni e la scarsa qualificazione che ne conseguiva, fino a importanti mancanze nel piano formativo e la mancanza di contratti individuali. Tra le cose più gravi, chi cercava lavoro si ritrovava a non avere una qualifica che ne permettesse la ricollocazione, in quanto il tirocinio non veniva considerato professionalizzante. Inoltre, molti avevano superato i 24 mesi di tirocinio, rischiando di arrivare al termine del percorso nei mesi successivi senza avere una reale prospettiva occupazionale.”

“Chiedevamo – proseguiva il coordinatore Nidil – l’impegno dell’Amministrazione comunale per una proroga dei tirocini e un incontro immediato per definire dei percorsi di prospettiva verso un lavoro stabile e dignitoso”.

Nidil e Cgil Messina, inoltre, consideravano inammissibile il modo di intraprendere le relazioni sindacali da parte dell’Amministrazione cittadina. “Anche in quella vicenda, che vedeva gli interessi di lavoratori e lavoratrici – affermavano il coordinatore Nidil e il segretario generale Cgil Messina, Pietro Patti – non si comprendeva il motivo per cui si privilegiassero rapporti solo con alcune organizzazioni sindacali. La problematica che coinvolgeva i tirocinanti, invece, necessitava di un tavolo di confronto con tutte le parti sindacali”.

“No a sindacati di serie A e serie B”, concludevano i rappresentanti sindacali, evidenziando la necessità di equità nei rapporti con le diverse sigle per garantire diritti uniformi a tutti i lavoratori coinvolti.