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INTERVISTA La Sindone di Torino a Furci Siculo: esposta una copia certificata nella parrocchia

Un dono per la comunità: padre Massimo Briguglio spiega a Radio Taormina il significato dell’evento

FURCI SICULO – Nella parrocchia di Furci Siculo, per la prima volta, è stata esposta una copia certificata della Santa Sindone di Torino, realizzata su tessuto di lino con tecniche antiche di duemila anni. L’evento si è svolto in un clima di profonda devozione e raccoglimento, subito dopo le Sante Messe delle 10,30 e delle 18,00 di domenica 10 novembre.

“La nostra parrocchia ha sempre investito molto nel presentare immagini e icone di rilievo – spiega il parroco, padre Massimo Briguglio – e questa esposizione rappresenta il culmine di un lungo percorso. Ogni immagine di Cristo trova la sua origine nella Sindone di Torino, il più grande testimone silenzioso della passione e resurrezione di Gesù”.

Padre Briguglio ha sottolineato l’importanza pastorale di questa iniziativa: “Ciò che conta è che i fedeli possano incontrare, attraverso le immagini, la presenza di Cristo, comprendendo il significato del sacrificio e dell’amore divino. Questa copia della Sindone, che rimarrà esposta permanentemente nella nostra chiesa, è un dono che ci ricorda quanto il Signore ci abbia amati, fino a morire sulla croce per noi”.

Il parroco ha evidenziato che il telo “mostra non solo tracce di sangue umano di gruppo AB negativo, ma anche l’impronta del corpo intero, anteriore e posteriore, di un uomo che ha sofferto profondamente. Gli studi scientifici e le analisi, compresi gli esami sul carbonio 14 che furono influenzati dalle vicende storiche della Sindone, testimoniano che non si tratta di un dipinto: non vi è traccia di pigmenti”.

“Questa immagine — ha continuato padre Briguglio — affascina e suscita domande da secoli, perché non è una semplice macchia di sangue, ma il risultato di un processo di ossidazione che dona al telo la sua caratteristica colorazione giallastra. È un simbolo di speranza: Gesù ha attraversato la passione, la morte e è risorto, e questo è il messaggio che desidero rimanga impresso nel cuore della nostra comunità”.

L’esposizione permanente della copia sarà ospitata nell’antica chiesa dedicata alla Madonna della Lettera, che sorge lungo la Statale 114. “Abbiamo già incaricato un ingegnere e un architetto di progettare una teca adeguata per la conservazione. Ringrazio di cuore l’arcivescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla – ha concluso il parroco – per la fiducia accordataci e per aver dato il suo consenso, permettendo che questo dono straordinario rimanesse a Furci”.