“A te e famiglia”, il teatro civile di Angelo Campolo tra giustizia, speranza e redenzione

Due appuntamenti in Sicilia per lo spettacolo di Angelo Campolo, che unisce narrazione, musica e videoproiezioni in un’intensa esplorazione del mondo della giustizia minorile. Sabato 23 novembre, al Nuovo Teatro Val d’Agrò di Santa Teresa di Riva (ME), alle ore 20:30, e domenica 24 novembre, presso il Teatro Vittorio Alfieri di Naso, alle ore 17:30, andrà in scena A te e famiglia. Quest’ultima replica, fuori abbonamento, si inserisce nella rassegna “Teatri di Naso” ed è diretta da Roberto Zorn Bonaventura.

Lo spettacolo, scritto, diretto e interpretato da Campolo, si pone come un esempio emblematico di teatro civile che ha conquistato pubblico e critica in tutta Italia. Il tema al centro è quello della giustizia minorile in Sicilia, affrontato con una miscela di profondità, ironia e partecipazione emotiva.

Un racconto nato dall’esperienza educativa

L’opera prende vita dall’esperienza diretta di Angelo Campolo come educatore all’interno del programma Liberi di Scegliere, ideato dal giudice Roberto Di Bella, presidente del Tribunale per i Minori di Catania. In scena si alternano storie ambientate a Messina e Catania, due realtà che incarnano il percorso di giovani in cerca di riscatto da contesti familiari difficili. È un teatro che guarda negli occhi il pubblico, invitandolo a immergersi in racconti che oscillano tra errori, piccole vittorie e speranze inquiete.

Una narrazione arricchita da musica e immagini

Accanto a Campolo, sul palco troviamo Giorgia Pietribiasi, che esegue le musiche dal vivo, e Antonio Previti. Le videoproiezioni curate da Giulia Drogo, insieme ai suoi costumi e scenografie, ampliano la dimensione visiva dello spettacolo, rendendolo immersivo. Le canzoni originali di Pietribiasi scandiscono il ritmo emotivo, facendo vibrare ogni scena di una particolare intensità.

Premi e riconoscimenti: un successo nazionale

A te e famiglia ha ricevuto numerosi premi, tra cui In Box 2020 e il Milano Fringe Festival, ed è stato rappresentato in oltre 80 città italiane. Il progetto, sostenuto dal Ministero della Cultura e dalla SIAE attraverso il programma “Per chi crea”, è un esempio di teatro di narrazione che intreccia il personale con il sociale, offrendo una lettura empatica e coinvolgente di temi spesso dimenticati.

Un appuntamento con il teatro civile

Con la direzione di Roberto Zorn Bonaventura, lo spettacolo si inserisce in una tradizione teatrale che guarda al territorio e alle sue storie, facendone un veicolo di riflessione e di riscoperta. Questi appuntamenti a Santa Teresa di Riva e a Naso rappresentano un’occasione per avvicinarsi a un’opera che non lascia indifferenti, capace di mettere in dialogo passato e presente, radici e prospettive di futuro.

Un invito a entrare in una dimensione in cui il teatro non è solo spettacolo, ma anche testimonianza viva e pulsante del mondo che ci circonda.