Hanno ucciso un cavallo e lasciato la testa sul sedile di un escavatore, emulando una scena del film Il Padrino. Un gesto simile è stato compiuto con una mucca gravida, il cui vitello è stato abbandonato sul corpo squartato dell’animale. È questo l’orrendo scenario che si è presentato davanti agli occhi di un imprenditore edile di Altofonte, nella sua proprietà a Poggio San Francesco.
L’uomo ha subito denunciato l’accaduto ai carabinieri di Monreale, che stanno indagando su quello che appare come un chiaro atto intimidatorio di stampo mafioso. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili si sarebbero introdotti nel terreno retrostante l’abitazione, attualmente disabitata, per compiere il macabro crimine. L’imprenditore, conosciuto e stimato in paese per aver spesso collaborato con il Comune, avrebbe dichiarato di non aver mai ricevuto minacce o avvertimenti.
«Tutta la nostra comunità è profondamente scossa da un gesto che sembra riportarci al Medioevo per la sua crudeltà inaccettabile. Non si tratta di semplici criminali, ma di autentici barbari» ha affermato il sindaco di Altofonte, Angela De Luca. «Confido nelle forze dell’ordine, che stanno lavorando per fare piena luce su quanto accaduto e per individuare i responsabili di un gesto tanto terribile».
L’amministrazione comunale ha espresso ferma condanna per l’episodio, manifestando piena solidarietà alla vittima. «Sono rimasta sconvolta, non riesco a comprendere tanta brutalità. Voglio esprimere la mia totale vicinanza alla vittima, che rappresenta una delle ditte di fiducia del nostro Comune, insieme a quella della giunta, dell’intera amministrazione e del Consiglio comunale, a partire dal suo presidente Luciano Corsale. Solidarietà arriva anche da tutte le imprese del territorio».
Le indagini proseguono per individuare gli autori di questo gesto brutale.