TAORMINA – La mostra “Da Tauromenion a Tauromenium. La città invisibile tra storia e archeologia”, inaugurata ad agosto a Palazzo Ciampoli di Taormina e originariamente prevista fino a novembre, è stata prorogata fino a ottobre 2025.
Organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, sotto la direzione ad interim dell’architetto Mirella Vinci, Soprintendente dei beni culturali e ambientali di Messina, la proroga è stata resa possibile grazie alla disponibilità di diversi enti prestatori, tra cui il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas di Palermo, che ha concesso in prestito la celebre statua della Sacerdotessa di Iside, rinvenuta a Taormina nel 1867 e trasferita al museo palermitano nel 1868, insieme a un’epigrafe latina. Contribuiscono inoltre la Soprintendenza di Palermo e il Seminario Arcivescovile di Palermo, con reperti della ex collezione Alliata di Villafranca. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00.
L’esposizione ripercorre la storia di Taormina greca (Tauromenion) e romana (Tauromenium), intrecciando reperti archeologici e tecnologie multimediali. Un team interdisciplinare di archeologi, architetti, informatici, filmmaker ed esperti di ricostruzioni 3D ha lavorato al progetto con l’obiettivo di raccontare il DNA di una città dalla storia millenaria, definita “sito a continuità di vita” per la sua ininterrotta presenza umana. Il progetto scientifico, curato dal Parco Archeologico Naxos Taormina, è stato diretto dalle archeologhe Gabriella Tigano e Maria Grazia Vanaria, con la collaborazione di esperti delle Università di Messina, Palermo, Catania e Reggio Calabria, oltre che del Museo Archeologico di Cagliari e della Soprintendenza di Palermo. Il concept espositivo e la grafica sono stati realizzati da Diego Cavallaro del Parco Naxos Taormina.
La mostra si sviluppa su due livelli: il piano materiale, che espone capitelli, statue, epigrafi e frammenti architettonici provenienti dagli scavi del Parco e da altre aree di Taormina, come Villa San Pancrazio, il Timeo e l’ex Convento San Domenico, molti dei quali mai esposti prima; e il piano virtuale, che attraverso ricostruzioni 3D e video mapping offre un’esperienza immersiva nella “città invisibile”, svelando edifici e spazi pubblici della Taormina antica, integrati nel tessuto urbano contemporaneo.
L’itinerario espositivo, allestito sui due piani di Palazzo Ciampoli, ripercorre le origini della città a partire dalle popolazioni sicule, documentate dalla necropoli di Cocolonazzo, per proseguire con gli spazi abitativi, gli edifici pubblici, i luoghi del sacro, le necropoli, le architetture spettacolari come il teatro e l’anfiteatro, fino al collezionismo privato e istituzionale. Carte archeologiche, ricostruzioni 3D e apparati multimediali accompagnano il visitatore in un viaggio che intreccia storia, archeologia e innovazione, restituendo una visione completa e coinvolgente della Taormina antica e del suo legame con il presente.