MESSINA – Il risanamento della città di Messina procede a passo spedito. A confermarlo è Marcello Scurria, subcommissario per il risanamento, intervenuto su Radio Taormina Tv durante un’intervista con Carmelo Caspanello. “Il percorso è complesso, ma il cambiamento è irreversibile”, ha affermato, evidenziando i progressi raggiunti e le sfide ancora da affrontare.
Rione Taormina: un passo decisivo nel mosaico del risanamento
Scurria ha parlato dei lavori avviati a Rione Taormina, descrivendoli come “un tassello importante di un mosaico più ampio”. La zona, seconda baraccopoli della città per dimensioni, ospita ancora circa 400 famiglie. “È l’inizio di un percorso che punta non solo a demolire e bonificare, ma anche a riqualificare le aree urbane”, ha spiegato.
Il subcommissario ha sottolineato che attualmente sono dieci i cantieri operativi in città, con l’obiettivo di affrontare il degrado in modo sistematico. “Non possiamo permettere che 1.700 famiglie continuino a vivere in condizioni indegne in una città che vuole guardare al futuro”, ha aggiunto.
Case sul mercato e stop ai ghetti
Per quanto riguarda le soluzioni abitative, Scurria ha spiegato che il piano prevede sia l’acquisto di case sul mercato libero che la costruzione di nuovi edifici, ma con un approccio responsabile. “Dobbiamo evitare la creazione di nuovi ghetti o palazzoni che riproducano i problemi del passato. A Messina abbiamo esempi negativi come Bisconte: 189 alloggi in edifici di otto piani che hanno generato complessità sociali. Non dobbiamo ripetere gli errori”.
Un cambio di passo: il risanamento 2.0
Dal 2018, il risanamento ha subito una svolta grazie alla legge regionale che ha istituito l’Agenzia per il Risanamento, seguita dall’intervento statale con l’Ufficio del Commissario Straordinario. Questo ha permesso di accelerare i tempi e affrontare il problema con un approccio integrato. “A Rione Taormina stimiamo due anni per l’acquisto e l’assegnazione delle case e un ulteriore anno per completare le demolizioni. Non si può risolvere tutto in tempi rapidissimi, ma il processo è ormai avviato e irreversibile”, ha dichiarato Scurria.
Speranza e futuro per Messina
L’intervista si è conclusa con un messaggio di speranza. “Il risanamento non riguarda solo chi vive nelle baracche, ma tutta la città. Demolire e bonificare significa restituire aree verdi, spazi vivibili e un volto nuovo a Messina”, ha sottolineato il subcommissario.
Scurria ha ribadito l’impegno delle istituzioni nel garantire una Messina “baracca free”. “Dopo decenni, stiamo dando speranza e dignità a chi vive nel dolore di una casa inadeguata. La città sta cambiando e nessuno vuole tornare indietro”.
Un messaggio chiaro: il risanamento di Messina è una sfida che non può più essere rimandata, ma affrontata con determinazione e visione.