TAORMINA – La mostra “I Colori dello Stupore”, curata dal professor Vincenzo D’Arrò e dedicata ai pittori del Grand Tour, ha conquistato più di 10mila visitatori in meno di un mese. Inaugurata il 7 dicembre 2024 nelle storiche sale di Palazzo Corvaja, l’esposizione si conferma un evento di grande richiamo e resterà aperta fino all’8 gennaio 2025.
Questo straordinario risultato testimonia l’interesse e l’entusiasmo del pubblico per un’esposizione che celebra la bellezza senza tempo di Taormina, immortalata attraverso le opere di grandi maestri del passato. Tra gli artisti presenti spicca Otto Geleng, celebre per le sue vedute della Sicilia, affiancato da altri pittori che hanno catturato paesaggi, luci e atmosfere uniche.
Un omaggio alla cultura e al territorio
L’esposizione, organizzata per raccontare la città attraverso lo sguardo dei viaggiatori del passato, offre un viaggio nella Taormina del Grand Tour, un’epoca in cui l’arte era lo strumento principale per esplorare e condividere il fascino dei luoghi.
“Siamo orgogliosi di questo straordinario risultato – ha dichiarato il sindaco Cateno De Luca, sottolineando il valore culturale dell’evento – che dimostra quanto Taormina e il suo patrimonio continuino a essere fonte di ispirazione e ammirazione”. Le opere, esposte nelle sale di Palazzo Corvaja, non solo raccontano il passato, ma rendono omaggio alla capacità della città di rinnovarsi e attrarre turisti e appassionati di arte da ogni parte del mondo.
Ultimi giorni per scoprire “I Colori dello Stupore”
La mostra, che si concluderà l’8 gennaio 2025, offre ancora alcuni giorni per essere visitata. Oltre alle opere esposte, il programma include una serie di attività collaterali: visite guidate per approfondire i temi dell’esposizione e incontri dedicati alla storia artistica di Taormina. Gli orari di apertura sono dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, tutti i giorni, con accesso al suggestivo Palazzo Corvaja, uno dei simboli della città.
Un evento che lascia il segno
Con oltre 10mila visitatori, “I Colori dello Stupore” rappresenta non solo un successo per l’organizzazione e il curatore Vincenzo D’Arrò, ma anche un segnale della centralità di Taormina nel panorama culturale siciliano e internazionale. Un’occasione imperdibile per immergersi nell’arte, nella storia e nella bellezza di una città che continua a incantare attraverso i secoli.