S. TERESA DI RIVA – La comunità di S. Teresa di Riva piange la scomparsa di Giovanni Settimo, conosciuto da tutti come nonno Giò, ultimo reduce di guerra del paese e simbolo di memoria e resilienza. Il centenario, che aveva festeggiato il suo straordinario traguardo lo scorso marzo, si è spento circondato dall’affetto dei suoi cari, lasciando un vuoto profondo in tutti coloro che lo hanno conosciuto.
“Ci lascia nonno Giò – ha dichiarato il sindaco Danilo Lo Giudice – un instancabile lavoratore e persona di grande cuore, sempre presente alle celebrazioni in memoria dei caduti, portando con sé una commozione autentica e contagiosa. A nome mio e di tutta la comunità, porgo le condoglianze ai familiari”.
Un esempio di vita e di memoria storica
Giovanni Settimo, cavaliere e reduce della seconda guerra mondiale, era stato prigioniero durante il conflitto, esperienza che non aveva mai offuscato il suo spirito positivo e il suo amore per la vita. Lo scorso anno, il sindaco Lo Giudice, insieme al vice Annalisa Miano, aveva guidato la cerimonia per il suo centesimo compleanno, un momento di grande festa nella sua casa gremita di figli, nipoti, amici e amministratori comunali.
Durante i festeggiamenti, il primo cittadino aveva consegnato a Giovanni una targa commemorativa con una frase simbolica: “Reduce di guerra, esempio di lealtà e memoria della nostra comunità”. In un gesto significativo, aveva anche posto sul petto del festeggiato la fascia tricolore, invertita per l’occasione, come segno di rispetto e affetto.
Nonno Giò aveva ringraziato tutti i presenti con un sorriso e parole di gratitudine, condividendo il segreto della sua longevità: “Lavorare e avere tanta pazienza”. Parole che oggi risuonano come un testamento di vita. La comunità di S. Teresa di Riva ricorderà Giovanni Settimo non solo come un centenario ma come un custode di valori, un simbolo vivente di resilienza e un esempio per le generazioni future. I funerali si terranno mercoledì 15 gennaio (alle 14.30) nel Santuario Santa Maria del Carmelo.