CATANIA – L’Etna, il vulcano più attivo d’Europa, sta regalando uno spettacolo straordinario con la sua colata lavica iniziata l’8 febbraio 2025. La lava ha iniziato a fuoriuscire da una bocca effusiva situata alla base del cratere Bocca Nuova, dirigendosi verso il pianoro tra il cratere del 1610 e Monte Pecoraro.
Il fenomeno è ben visibile dal rifugio Galvarina, dove escursionisti e appassionati di vulcanologia stanno accorrendo per ammirare la potenza della natura. Accompagnati dalle Guide Vulcanologiche Etna Nord, abbiamo raggiunto la zona insieme al vulcanologo Filippo Greco, che ha spiegato l’evoluzione dell’eruzione: “L’attività effusiva è iniziata nella notte tra l’8 e il 9 febbraio. La colata ha già percorso circa 5 chilometri e ha raggiunto un dislivello di 1000 metri. La frattura eruttiva si è aperta a 3050 metri di quota, da cui fuoriesce la lava con un tasso effusivo di 2-3 metri cubi al secondo.”
Il nostro percorso è partito da Piano Vetore, sul versante sud del vulcano, fino ad arrivare al versante ovest, percorrendo la Strada Altomontana.
I pericoli della colata lavica
Ma quali sono i principali rischi per chi vuole osservare l’eruzione? Il vulcanologo Filippo Greco spiega quali sono i pericoli principali: “La colata lavica scorre sopra un terreno innevato, il pericolo viene dalla rapida vaporizzazione della neve. La differenza di temperatura tra la lava (300-400°C) e il manto nevoso può generare sacche di vapore che, esplodendo, lanciano frammenti di roccia solida in aria, mettendo in serio pericolo i visitatori vicini al fronte lavico”.
Un’ altra criticità viene dal rotolamento di blocchi incandescenti: “Il fronte lavico, in questa fase, si muove per rotolamento, causando il distacco di grosse masse incandescenti, che possono percorrere decine di metri. Questo rappresenta un alto rischio per chi si avvicina troppo alla colata”.
Escursioni: prudenza e guide esperte
Per chi volesse vivere da vicino questo fenomeno spettacolare, Greco raccomanda massima prudenza: “Il primo consiglio è affidarsi a guide esperte, perché ci troviamo su un terreno vulcanico innevato e di fronte a un’attività eruttiva attiva. Il rischio zero non esiste, ma con i giusti accorgimenti si può osservare la colata in condizioni di sicurezza accettabili”.
