Crisi di nervi
POLITICA

De Leo: “Autostrade siciliane senza aree di servizio e concessioni deserte”

La risposta dell'Assessorato regionale all'interrogazione del deputato regionale di Fi conferma il quadro critico sulle A18, A20 e Palermo-Trapani

MESSINA – Le autostrade siciliane continuano a essere quasi del tutto sprovviste di aree di servizio e rifornimento, e la situazione non sembra destinata a migliorare nel breve periodo. La conferma arriva dalla risposta dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture all’interrogazione del deputato di Forza Italia Alessandro De Leo, che sollecita interventi urgenti per garantire la sicurezza e l’efficienza della rete viaria.

Autostrade siciliane: un problema di sicurezza e investimenti

“Il quadro che emerge dalla documentazione trasmessami delinea una situazione che merita particolare attenzione per le sue potenziali ricadute sulla sicurezza degli utenti e sull’efficienza complessiva del nostro sistema infrastrutturale” ha dichiarato De Leo. Il parlamentare forzista ha proposto misure concrete per incentivare gli investimenti privati nel settore, tra cui la revisione delle royalties imposte ai concessionari e l’introduzione di agevolazioni fiscali regionali per chi opera nelle aree attualmente prive di servizi.

“La presenza di adeguati servizi lungo le nostre autostrade non rappresenta solo un’opportunità commerciale, ma un elemento fondamentale per la sicurezza dei viaggiatori, consentendo le necessarie soste per riposo e rifornimento” ha sottolineato De Leo. “In un territorio come il nostro, dove le autostrade costituiscono spesso la principale via di collegamento efficiente tra le diverse aree dell’isola, è fondamentale prevenire il rischio di un circolo vizioso in cui l’assenza di servizi riduca progressivamente l’utilizzo di queste infrastrutture, compromettendone ulteriormente la funzionalità”.

Tra le soluzioni proposte, De Leo suggerisce anche di esplorare forme di partenariato pubblico-privato per rendere più appetibile la gestione delle aree di servizio e accelerare le procedure per l’affidamento delle concessioni andate deserte o revocate.

Situazione attuale: poche aree operative e molte concessioni deserte

Secondo i dati forniti dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità, il quadro delle aree di servizio lungo le autostrade A18 Messina-Catania, A20 Messina-Palermo e Palermo-Trapani è preoccupante.

Autostrada A18 Messina-Catania

  • Su sei aree di servizio totali, solo tre sono state assegnate: Aci Sant’Antonio Ovest, Calatabiano Ovest e S. Teresa Riva Est.
  • Le altre gare sono andate deserte.
  • L’area di servizio di Aci S. Antonio Est è ancora in regime di proroga.
  • Nell’area di servizio di Calatabiano Est è attivo solo il servizio di ristoro.

Autostrada A20 Messina-Palermo

  • Su sette aree di servizio totali, solo l’area di Divieto Nord è stata assegnata.
  • L’area di Divieto Sud continua in regime di proroga.
  • L’area di Acquedolci Sud è in scadenza.
  • Le aree di servizio di Tindari Nord e Tindari Sud sono state abbandonate dai gestori dopo l’incendio del 25 luglio 2023 che ha devastato il promontorio di Tindari.

L’Assessorato ha evidenziato che l’assenza di aree di servizio è legata alla scarsa appetibilità commerciale, dovuta ai bassi volumi di traffico, specialmente nella tratta tra Falcone e Cefalù. Questo porta a ricavi esigui per i concessionari, a fronte dei costi di gestione elevati e delle royalties richieste.

Per le concessioni andate deserte o revocate, l’Assessorato ha assicurato che sono in corso le procedure per una nuova assegnazione, ma al momento non ci sono certezze sui tempi.

Autostrade siciliane: un deficit che penalizza l’intera regione

La situazione delle aree di servizio in Sicilia rappresenta un grave deficit per la viabilità e la sicurezza degli automobilisti. L’assenza di rifornimenti e punti di sosta lungo le principali arterie autostradali rende i viaggi più complessi e meno sicuri, con il rischio di situazioni di emergenza per chi percorre lunghe distanze.

L’interrogazione di De Leo ha riportato la questione all’attenzione della Regione, ma resta da vedere se e quando verranno attuati interventi concreti per risolvere un problema che penalizza residenti, turisti e l’intero sistema economico dell’isola.