TAORMINA – Un lungo filo di emozione ha cucito insieme, domenica 6 aprile, le città di Messina e Taormina, protagoniste della seconda edizione della “Due mari in faro basso”, manifestazione che ha attraversato paesaggi mozzafiato, cuori appassionati e una storia tutta italiana. Al centro dell’evento, la mitica Vespa faro basso, autentico simbolo del design e dell’identità del dopoguerra, celebrata con un entusiasmo che ha unito generazioni e territori. L’iniziativa, fortemente voluta e organizzata dalla Mario Andronaco Vespa Collection Messina, in collaborazione con il Vespa Club Fondachelli Fantina presieduto da Antonio Musicó, si è confermata un evento non solo motoristico, ma anche culturale e sociale, capace di trasformare una giornata di primavera in un viaggio corale dentro il mito.
Un pellegrinaggio laico tra due mari
L’evento è stato molto più di una semplice rievocazione, ha assunto i contorni di un vero e proprio pellegrinaggio laico, un itinerario dell’anima che ha coinvolto decine di vespisti giunti da ogni angolo d’Italia. A bordo dei loro preziosi esemplari Faro Basso, i partecipanti hanno affrontato il tragitto che unisce Messina e Taormina, due luoghi simbolo della bellezza mediterranea, immersi tra storia, mare e memoria. Il rombo pacato delle Vespa ha fatto da sottofondo a un percorso scandito da sguardi curiosi, applausi spontanei e sorrisi nostalgici da parte di una comunità che identifica nel mezzo, la metafora di un linguaggio universale che parla di libertà, stile ed ingegno italiano.
A fare da madrina alla manifestazione, con garbo e professionalità, la conduttrice Valeria Lisi, che ha saputo cogliere e restituire al pubblico il senso più autentico dell’evento, la celebrazione di un’identità collettiva che non smette di rinnovarsi.
Un volo nel tempo, premi, sguardi e sogni in Faro Basso
Due le figure di riferimento del panorama vespistico nazionale, che hanno reso ancora più prestigiosa la giornata, quella di Roberto Donati, storico del Vespa Club Italia e del prof. Antonio Pino, entrambi incaricati di valutare e premiare i modelli esposti con un’attenzione meticolosa alla conservazione, all’autenticità e al valore storico. Le premiazioni non sono state un semplice momento celebrativo, ma un vero e proprio riconoscimento alla cura, alla dedizione e all’amore che ogni vespista ha riservato al proprio mezzo. Tra i momenti più suggestivi dell’evento, impossibile non citare il passaggio di un deltaplano a motore che ha sorvolato i cieli di Taormina esibendo uno striscione con la scritta “Due Mari in faro basso”, regalando ai partecipanti, raccolti nel meraviglioso scenario del ristorante Gran Duca che ha ospitato una delle tappe più emozionanti della manifestazione, una visione d’altri tempi, quasi poetica.
In quell’istante, con lo sguardo rivolto verso l’alto e il cuore colmo di orgoglio, i vespisti hanno vissuto un momento di rara intensità, consapevoli di far parte di una storia condivisa che continua a scriversi grazie alla forza della passione.
Le istituzioni al fianco della tradizione
Fondamentale, per la piena riuscita dell’iniziativa, è stato il contributo dell’amministrazione comunale di Taormina, attraverso la partecipazione del sindaco Cateno De Luca e dell’assessore al Turismo Jonathan Sferra, che hanno concesso l’utilizzo della piazza più prestigiosa della città. Un gesto che ha conferito all’evento un respiro ancora più ampio, ribadendo l’importanza di coniugare promozione del territorio, turismo esperienziale e valorizzazione del patrimonio storico. Taormina, con il suo fascino senza tempo e la sua cornice scenografica, si è trasformata in una passerella a cielo aperto, nella quale le Vespa hanno sfilato come opere d’arte in movimento, tra scatti fotografici, aneddoti e commozione.