AGRIGENTO – Nuove ed eccezionali scoperte archeologiche stanno riscrivendo la storia dell’antico ginnasio della Valle dei Templi, nel cuore di una città che si prepara a vivere il 2025 da capitale italiana della cultura. Nell’ambito dell’ultima campagna di scavi, condotta in un’area già oggetto di indagini tra il 1960 e il 2005 è emersa una struttura inedita, probabilmente destinata a svolgere la duplice funzione di auditorium e spogliatoio (apodyterion), come testimoniato da iscrizioni greche rinvenute sul posto.
Il complesso monumentale, già considerato il più grande e significativo del Mediterraneo occidentale per dimensioni e cronologia, svela oggi nuovi dettagli che gettano luce sull’organizzazione pedagogica e culturale dell’antica Akragas.
Scoperte che riscrivono la storia del ginnasio
I nuovi ritrovamenti sono il frutto della quarta campagna di scavo, coordinata da un’equipe internazionale composta da studiosi della Freie Universität di Berlino, del Politecnico di Bari e del parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, sotto la direzione di Monika Trümper, Thomas Lappi e Antonello Fino, con la supervisione per il parco di Maria Concetta Parello.
Le indagini più recenti hanno portato alla luce un ambiente rettangolare con sedute radiali, collegato a una grande sala di 23 x 11 metri, con banchine perimetrali e pavimento in terra battuta. L’ipotesi attualmente più accreditata è che si tratti proprio dell’apodyterion (spogliatoio) del ginnasio, utilizzato anche per attività formative pubbliche. A confermare questa lettura, due blocchi in calcare con iscrizione greca, rinvenuti in crollo all’interno dell’orchestra semicircolare, che riportano la dicitura “(Τ)ΟΥ ΑΠΟΔΥΤΗ(ΡΙΟΥ)” (“dell’apodyterion”), dipinta in rosso su intonaco bianco. Le iscrizioni menzionano anche un ginnasiarca, figura centrale nella gestione dell’edificio, che avrebbe finanziato di tasca propria la ristrutturazione del tetto, dedicando l’opera alle divinità Ermes ed Eracle, protettori tradizionali dei ginnasi nel mondo greco.
Un complesso architettonico all’avanguardia
La struttura agrigentina, risalente al II secolo a.C. e ristrutturata in epoca augustea, anticiperebbe di almeno due secoli impianti simili presenti nell’Asia Minore, come quello di Pergamo. Un dato che conferma l’importanza della città nel contesto del Mediterraneo antico e il livello di avanzamento raggiunto in ambito architettonico e formativo.
“La ricerca archeologica rappresenta una priorità per la Regione, sia in un’ottica di valorizzazione che di tutela del nostro patrimonio culturale e monumentale”, ha dichiarato l’assessore regionale ai beni culturali e all’identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato. “Queste nuove scoperte confermano il ruolo che Agrigento ebbe nell’antichità e quanto ancora vi sia da portare alla luce, perché sia un patrimonio condiviso con le future generazioni”, ha successivamente aggiunto.
Soddisfazione è stata espressa anche da parte del direttore del parco archeologico della Valle dei Templi, Roberto Sciarratta, che ha sottolineato come queste scoperte stiano contribuendo in modo significativo a ridefinire la conoscenza del ginnasio di Agrigento, evidenziandone l’ampiezza e la complessità.
Le attività proseguiranno con l’obiettivo di approfondire ulteriormente la struttura e le funzioni di un complesso che, oltre a costituire uno spazio per l’attività fisica, fu un autentico centro di formazione culturale, politica e sociale per i giovani dell’antica polis.