SiciliaSpettacoli
IL COMMENTO

Il sociologo Pira: “Papa Francesco storyteller, grande innovatore della comunicazione della Chiesa”

L’esperto di media, docente all'Università di Messina: "Ha saputo parlare al mondo con storie semplici, un linguaggio umile e una comunicazione autentica"

ROMA – “La morte di Papa Francesco chiude un’importante fase di innovazione nella comunicazione della Chiesa. Sarà difficilissimo replicare la capacità che aveva il Sommo Pontefice di raccontare storie semplici con un linguaggio umile, capace di arrivare a tutti, in tutto il mondo. È stato un esempio inimitabile”: così il professor Francesco Pira, sociologo dei media e docente di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina, ha commentato con emozione la scomparsa del Papa.

Pira, che ha seguito costantemente l’evoluzione della narrazione del pontificato di Francesco, sottolinea come la comunicazione sia stata uno dei tratti distintivi di Bergoglio: “Fin dall’inizio del suo cammino da guida della Chiesa cattolica, ha saputo raccontare episodi realmente vissuti che toccano le corde più profonde della contemporaneità. Con il suo stile unico, fatto di microstorie, ha affrontato temi cruciali come la migrazione, la tutela dell’ambiente, la guerra, l’educazione, la santità, senza mai rinunciare alla semplicità”.

Un Papa storyteller, dunque, che – secondo Pira – ha saputo trasmettere “messaggi universali con una trasparenza che solo una figura di grande profondità umana poteva esprimere”. La forza della comunicazione di Francesco è stata la sua autenticità, che gli ha permesso di “parlare a tutti in tempo reale, raggiungendo i cuori e le anime delle persone in ogni parte del pianeta”.

Il professor Pira ha ricordato un episodio raccontato da Papa Francesco durante un incontro pubblico: “Da ragazzo, a scuola, avevo fatto una grossa marachella. Mia madre è venuta e mi ha fatto chiedere scusa alla maestra e poi mi ha chiesto di baciarla. Io l’ho fatto subito, credendo che la questione fosse chiusa. Ma quando sono tornato a casa, me le ha date. Questa si chiama collaborazione nell’educazione di un figlio fra la famiglia e gli insegnanti”.

“Questo è uno dei tanti esempi della sua straordinaria abilità comunicativa – prosegue Pira – papa Francesco è stato un portatore di speranza, di sorrisi, di preghiera. Perle di saggezza in un mondo sempre più rumoroso e aggressivo. È stato un Sommo Pontefice umile, ma anche un grande comunicatore. Anche la sua comunicazione non verbale è stata eccellente: sapeva parlare ai cuori, respingeva ogni forma di violenza psicologica sui social e usava uno stile personale e inconfondibile, vincente proprio perché semplice. Talvolta – conclude Pira – bastava un suo silenzio, un’espressione del volto, per ammonire e guidare. Perdiamo un grande Padre, un convinto custode della pace e della nostra Terra”.