TAORMINA – Un collegamento ferroviario diretto con l’aeroporto Fontanarossa in 40 minuti, una nuova stazione sotterranea a costo zero per il Comune, un parcheggio già finanziato da RFI e la possibilità di trasformare la vecchia linea costiera in un circuito turistico tra Mazzeo, Letojanni e la valle dell’Alcantara. È questa la visione sostenuta dal Circolo Pd di Taormina, che ha definito “incomprensibile e gravemente miope” ogni ipotesi di rinuncia alla nuova stazione in contrada Sant’Antonio, parte del progetto di raddoppio ferroviario Messina-Catania.
Secondo i dem, “sta andando in scena un corto circuito politico e amministrativo” che rischia di compromettere un’opera già in fase avanzata, con la galleria quasi completata. Per il Pd, la nuova stazione è una scelta obbligata anche sul piano tecnico: “È l’unico punto del tracciato dove può essere realizzata. Se qualcuno ha un’alternativa concreta, la dica. Ma non possiamo permetterci di rinunciare a una connessione diretta con l’aeroporto: è una follia per una città che vive di turismo”.
Ma se da una parte il Pd difende la centralità dell’infrastruttura, dall’altra parte cresce il dissenso delle associazioni di categoria, rappresentate da Patrimonio Sicilia e guidate dal vice presidente Piero Arrigo, che chiarisce: “Non siamo contrari alla stazione sotterranea, ma al raccordo di Mazzeo così come è stato concepito. È un’opera che rischia di devastare in modo irreversibile il borgo a mare, le fasce a verde, le arterie principali come la Statale 114 e l’A18, e di mettere in ginocchio l’economia turistica locale”.
Secondo Arrigo, la polemica sull’ipotetico isolamento di Mazzeo e Letojanni è fuori luogo: “Il vero nodo è capire cosa intende fare RFI con questo raccordo. È una soluzione temporanea, in attesa del completamento del raddoppio fino a Giampilieri? Oppure si vuole trasformare Letojanni nel terminale stabile dei treni in arrivo da Catania? In tal caso – propone – la galleria potrebbe sbucare prima del centro abitato, nel vallone Antares o sulla sponda sinistra del torrente Leto, realizzando un nuovo terminal più funzionale, senza utilizzare l’attuale stazione storica”.
Una soluzione che, secondo Patrimonio Sicilia, tutelerebbe il paesaggio e consentirebbe comunque la realizzazione della metropolitana costiera, progetto sostenuto dal Coordinamento Jonico Comitati Civici, che punta a rilanciare la mobilità lungo tutta la fascia ionica fino a Messina.
Intanto, il Pd rilancia anche il tema del parcheggio a servizio della nuova stazione, già previsto e finanziato da RFI: “Perché progettare nuovi silos in centro se ce n’è uno già pronto, senza costi per il Comune?”. E accusa l’amministrazione di contraddizioni: “Prima si dice che il collegamento stazione-parcheggio costerebbe troppo, poi si propone di abbattere una scuola per realizzarlo, infine si cancella tutto. È una gestione schizofrenica”.
Sul fronte ambientale, i democratici riconoscono che le osservazioni sollevate da comitati e associazioni meritano ascolto, ma mettono in guardia: “Non si può usare l’ambientalismo come pretesto per bloccare tutto. Anche contro l’autostrada ci furono proteste: oggi chi direbbe che non andava fatta?”.
Ma per Arrigo la questione è proprio questa: “Il progetto attuale impone una trasformazione profonda e irreversibile dell’area tra Caparena e Mazzeo. Si può e si deve evitare, puntando su soluzioni progettuali più moderne, meno impattanti e più intelligenti. Nessuno è contro il progresso, ma non può essere pagato a scapito del territorio”.