Torna sulla scena discografica con “Ragazzo di giù” l’artista campano conosciuto da tutti per aver realizzato hit indimenticabili. Lo stesso giorno arriva in radio anche “Cosa ti amo a fare?”, già candidata a diventare una hit dell’estate 2025.
L’album, sin dal titolo, è una dichiarazione d’identità: “Ragazzo di giù” è un inno alle origini, un manifesto di appartenenza. Al suo interno convivono anime diverse, fuse in una narrazione potente: il realismo crudo del rap urbano si intreccia a una produzione moderna. Tra i brani spicca “Mille vote ancora”, presentato al Festival di Sanremo 2025. I testi dell’album esplorano i temi che da sempre sono al centro del suo percorso artistico: la vita nei quartieri popolari, il riscatto personale, l’amore e le ambizioni di chi cresce in un contesto spesso ai margini.
L’importanza del dialetto nella musica
Il testo crudo si alterna a passaggi più melodici dando vita a un racconto sincero, profondo e comprensibile a molte generazioni. Rocco mescola italiano e napoletano con grande naturalezza, utilizzando il dialetto non solo come scelta stilistica, ma come vero e proprio strumento identitario. La sua voce si fa così interprete di un intero mondo, restituendone la complessità e l’umanità con parole che arrivano dritte al cuore.
Autore multiplatino
Nato a Salerno il 21 novembre 1994, Rocco Hunt è oggi una delle voci più conosciute della scena musicale italiana. In oltre dieci anni di carriera ha saputo imporsi come “poeta urbano”, capace di raccontare la realtà sociale del Sud Italia, ma anche di conquistare le classifiche con hit che hanno fatto ballare tutti.
Con più di 40 dischi di platino tra Italia, Spagna e Francia e 2,5 miliardi di stream globali, Rocco si conferma tra gli artisti italiani più amati anche fuori dall’Italia. Ma Rocco è anche penna dietro molteplici successi scritti per altri artisti, confermandosi una figura fondamentale del pop italiano contemporaneo.