S. TERESA DI RIVA – In occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, si è svolta oggi la cerimonia pubblica di intitolazione della via adiacente all’Istituto d’Istruzione Superiore “Caminiti-Trimarchi” a Onofrio Salvatore Zappalà, il giovane santateresino tra le vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
L’iniziativa, promossa dal Comune di S. Teresa di Riva e dall’associazione “Amici di Onofrio Zappalà – Per non dimenticare”, ha rappresentato un momento di intensa memoria collettiva, capace di unire istituzioni, forze dell’ordine, scuole, cittadini e familiari nel nome del ricordo. La cerimonia si è svolta nella palestra dell’Istituto, con momenti istituzionali e commemorativi, seguiti dalla scopertura della targa toponomastica che da oggi identifica ufficialmente la “Via Onofrio Salvatore Zappalà”.
Presenze istituzionali e testimonianze
Presenti alla commemorazione la sorella di Onofrio, Maria Zappalà, il sindaco di S. Teresa di Riva Danilo Lo Giudice, il sindaco di S. Alessio Siculo Domenico Aliberti, il presidente emerito della Corte d’Appello di Catania Filippo Pennisi, il capitano Domenico Tota della Compagnia Carabinieri di Taormina, la viceprefetta Silvana Merenda, la dirigente dell’I.I.S. Caminiti-Trimarchi e diversi rappresentanti dell’Arma.
A testimoniare l’unione tra ricordo e legami personali, sono intervenuti anche il presidente dell’associazione “Amici di Onofrio Zappalà”, Antonello D’Arrigo, accompagnato dai soci Nino Calabrò e Natale Caminiti, compagni di scuola dello stesso Onofrio. La scopertura della targa è avvenuta dopo la benedizione impartita da padre Aphrodis Kaberuka.
Memoria e responsabilità
“Dedicare una via a Onofrio – ha detto il sindaco Lo Giudice – significa incidere nella nostra identità un dovere morale: ricordare il sacrificio di chi è stato colpito ingiustamente e trasmettere alle nuove generazioni il valore della democrazia e della libertà”.
Numerosi anche gli interventi preparati dagli studenti delle scuole del territorio, in un contesto partecipato, attento e consapevole, che ha mostrato come la memoria possa diventare educazione e cittadinanza attiva.
Un nome che parla al presente
Intitolare una via a Onofrio Zappalà, proprio accanto alla scuola che frequentò, rappresenta una scelta forte e simbolica. Non solo per mantenere vivo il suo ricordo, ma per riconoscere pubblicamente il volto di una vittima innocente che appartiene alla storia civile del Paese. La sua memoria, incisa in una targa e nel cuore della comunità, è oggi più che mai un messaggio rivolto al futuro: non dimenticare è un dovere di tutti.