La Guardia di Finanza ha avviato oggi un dispositivo su scala nazionale per contrastare le speculazioni sui prezzi del carburante, in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto che ha disposto il “riallineamento delle accise”. Il provvedimento prevede una riduzione dell’aliquota applicata alla benzina di 1,50 centesimi per litro, con un corrispondente aumento per il gasolio.
Il piano della Guardia di Finanza mira a monitorare le dinamiche del mercato e verificare il rispetto delle nuove disposizioni normative. L’obiettivo è contrastare le pratiche scorrette che alterano la concorrenza e verificare che gli operatori rispettino gli obblighi di trasparenza, comunicando correttamente i prezzi praticati e garantendo la qualità del carburante venduto.
Negli ultimi due anni, il Corpo ha eseguito oltre 20mila interventi, contestando più di 9mila e 700 violazioni, molte delle quali relative alla mancata esposizione dei prezzi o alla difformità rispetto a quanto dichiarato. L’azione si concentra anche sull’omessa comunicazione dei prezzi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con oltre 7.300 infrazioni registrate.
Il piano di controllo, che coinvolge oltre 660 reparti operativi, non si limita alla verifica dei prezzi, ma include anche il controllo degli obblighi fiscali e il corretto funzionamento dei sistemi di erogazione. La Guardia di Finanza si prepara a monitorare in modo incisivo il rispetto delle normative per tutelare i consumatori e promuovere una concorrenza leale nel settore del carburante.