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POLITICA

Taormina. Musolino: “Rincaro Tari spropositato: la qualità del servizio dovrebbe migliorare a parità di costi”

La senatrice di Italia viva critica duramente l’impennata del 59% decisa dal Comune

TAORMINA – “Con un aumento del 30% come minimo il servizio doveva migliorare, di che cosa stiamo parlando? La bravura c’è quando, a costi invariati, migliora la qualità del servizio. Logico corollario di quanto sopra è che se davvero per migliorare il servizio era necessario fare un aumento del 30%, allora il precedente servizio non aveva le risorse sufficienti per raggiungere quel livello di qualità”.

Queste le parole lapidarie della senatrice Dafne Musolino (Italia Viva), che non ha usato mezzi termini per esprimere la sua “profonda perplessità di fronte al rincaro record della tassa sui rifiuti a Taormina”. La Perla dello Jonio si prepara infatti a un salasso per cittadini e imprese: la Tari per il biennio 2024-2025 subirà un’impennata che sfiora il 60%, passando da 5,4 a oltre 8,8 milioni di euro. Un aumento giustificato dall’amministrazione comunale con la necessità di elevare la qualità del servizio di raccolta e pulizia urbana. Ma è proprio su questa logica che si innesta la dura critica della senatrice, che mette in discussione la presunta “bravura” di chi, per migliorare, chiede costi ben più elevati.

“Il nuovo servizio gestito da Asm – incalza Dafne Musolino – risulta, oltre che particolarmente caro, anche gravoso per quella parte dei residenti ai quali viene imposta l’esposizione dei rifiuti in orario notturno. Ricordo che la Tari deve coprire interamente il costo del servizio, pertanto suggerire a queste persone di rivolgersi ad una ditta privata che curi l’esposizione dei rifiuti non è solo errato ma configurerebbe un ulteriore aggravio dei costi del servizio che ricadrebbe indebitamente a carico degli utenti”.

Il dettaglio del rincaro e le giustificazioni dell’Amministrazione

Il Consiglio comunale di Taormina ha dato il via libera al nuovo piano economico-finanziario legato alla gestione di Asm, la partecipata incaricata del servizio. Tra le voci che maggiormente incidono sul rincaro ci sono l’aumento di oltre 1,2 milioni di euro per lo spazzamento e il lavaggio delle strade, nuove attrezzature, mezzi elettrici e potenziamenti del personale. Il costo complessivo del servizio, recentemente internalizzato, si attesta ora a circa 8,6 milioni l’anno.

L’impatto sui portafogli sarà significativo: l’aumento medio della tariffa base oscillerà tra il 35% e il 38% per le utenze non domestiche e tra il 55% e il 57% per le famiglie.

Il sindaco Cateno De Luca ha difeso la scelta, affermando la necessità di “adeguare la qualità del servizio alle esigenze della città” per offrire una “Taormina più pulita, decorosa e in linea con le aspettative turistiche”, seppur a un costo. L’amministrazione sostiene che l’investimento sia mirato a costruire una città più ordinata, con maggiore equità e innovazione, e che l’ampliamento della base imponibile potrebbe in prospettiva ridurre la pressione tributaria.

La voce critica dell’opposizione e le riflessioni sulla qualità del servizio

La riflessione della senatrice Musolino è un monito chiaro: se un aumento così significativo è la condizione necessaria per un miglioramento, ciò suggerisce che la gestione precedente operava in condizioni di carenza strutturale o di inefficienza. La sua posizione si allinea a quella dell’opposizione locale, rappresentata dal consigliere Nunzio Corvaia, che ha denunciato una “gestione inefficiente e sproporzionata” che ha portato a un +61% in soli due anni. “Un servizio che costa di più – ha ribadito Corvaia – non è per forza più efficace. I cittadini sono chiamati a pagare il conto di scelte discutibili”.

Nonostante le critiche e le preoccupazioni espresse dalla senatrice Musolino e dall’opposizione, l’esecutivo comunale sembra intenzionato a proseguire sulla strada intrapresa, convinto della bontà delle proprie scelte per il futuro di Taormina. Resta da vedere come i cittadini e le imprese accoglieranno questo oneroso “miglioramento”.