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CRONACA

Etna, eruzione e crollo del cratere Sud Est: nube alta chilometri: “Per ora nessun pericolo per la popolazione”

Voli operativi a Fontanarossa. La Protezione civile regionale in costante contatto con Ingv e prefettura

CATANIA – L’Etna è tornato a mostrare la sua forza con un’eruzione che, tra la notte e le prime ore del mattino, ha interessato in modo particolare il cratere di Sud Est. Un’intensa attività stromboliana si è evoluta rapidamente, accompagnata da un incremento costante del tremore vulcanico. Poi, la svolta più significativa: il collasso di una parete del cratere, un evento che ha generato un flusso piroclastico e una colonna eruttiva visibile a chilometri di distanza.

Il fenomeno ha colpito il fianco settentrionale del cratere, secondo quanto riferito dagli esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). La porzione crollata ha prodotto una valanga di materiale incandescente, ma da un primo esame sembra che non abbia oltrepassato l’orlo della Valle del Leone.

Dalla tarda mattinata, la montagna ha iniziato a “parlare” anche ai cittadini, con boati avvertiti chiaramente in diversi quartieri di Catania. Il livello di allerta è stato innalzato da arancione a rosso, segno di un’attività vulcanica importante, anche se per ora circoscritta.

Nonostante la spettacolarità dell’eruzione e l’imponente nube lavica che si è sollevata verso il cielo, l’aeroporto di Fontanarossa è rimasto pienamente operativo. La Protezione civile regionale, attivata sin dalle prime luci dell’alba, ha mantenuto un contatto costante con le autorità locali e i centri di monitoraggio.

“Seguiamo con attenzione l’evoluzione del fenomeno – ha spiegato il presidente della Regione, Renato Schifani –. Il capo della Protezione civile regionale, Salvatore Cocina, è in collegamento diretto con il prefetto di Catania e con i vertici dell’Ingv etneo. Al momento, non risultano rischi per la popolazione”.

Anche il sindaco del capoluogo etneo, Enrico Tarantino, ha confermato che la situazione è sotto controllo: “Ho appena parlato con i tecnici dell’Istituto di vulcanologia – ha dichiarato –. È tutto regolare. Si tratta di dinamiche note, che avevamo previsto e che rientrano nella normale attività della nostra montagna. L’accesso alle aree sommitali era già stato interdetto per precauzione”.

Mentre gli occhi dei vulcanologi restano puntati sull’Etna, la macchina dell’emergenza è allertata ma non in stato di crisi. La sorveglianza prosegue, con l’invito alla cittadinanza a seguire soltanto le comunicazioni ufficiali.