TAORMINA – È stata un’accoglienza calorosa e vibrante quella riservata all’attore e produttore Michael Douglas, ospite d’eccezione della prima Masterclass della 71esima edizione del Taormina Film Festival. L’arrivo della star hollywoodiana ha trasformato il Palazzo dei Congressi in un palcoscenico gremito di ammiratori, curiosi e giovani attori in cerca d’ispirazione.
Le prime parole di Michael Douglas
Douglas, visibilmente emozionato, ha attraversato la folla facendo ingresso in sala salutando il pubblico con un affettuoso: “Ciao a tutti, buongiorno, grazie per essere qui. Taormina è fantastica».
A fare gli onori di casa la direttrice artistica del festival Tiziana Rocca, che ha subito ricordato: “Michael, manchi da Taormina da 21 anni. Com’è stato tornare?”.
L’attore ha risposto con entusiasmo: “Grazie per l’invito. Tornare è meraviglioso. La Sicilia è così diversa dal resto dell’Italia. A Taormina si apprezza la vita lenta, l’arte di andare e vivere piano piano”. Parole che hanno strappato applausi sinceri, preludio di una serata speciale in cui Douglas riceverà il Taormina Excellence Achievement Award.
Una carriera tra sfide e trionfi
Nel corso della Masterclass, l’interprete di pellicole memorabili ha ripercorso i momenti più significativi della sua carriera. Quando gli è stato chiesto del premio Oscar vinto nel 1988 per Wall Street, ha raccontato: “Sono la seconda generazione, ho seguito le orme di mio padre. Ricordo gli sguardi, i giudizi. Sei uguale a lui, ti ha aiutato. Ma io ho solo fatto ciò che farebbe qualsiasi figlio innamorato del mestiere del proprio padre”. Con tono ironico ha aggiunto: “Che noia, avrei voluto rispondere”, provocando una risata collettiva tra il pubblico.
“Per me Wall Street è stato il film che mi ha permesso di uscire dall’ombra di mio padre e mostrarmi per quello che sono”, ha poi concluso con orgoglio.
I consigli di un grande maestro
Douglas ha regalato preziosi consigli agli aspiranti attori presenti: “Attrazione Fatale è il film che ha cambiato la mia vita. All’inizio della mia carriera qualcuno mi disse che la telecamera riconosce se menti e per un periodo le mie interpretazioni hanno risentito del timore di essere smascherato. Poi ho capito che le emozioni non vanno temute, vanno vissute. Recitare in un certo senso, significa mentire, interpretare un ruolo. Se è la recitazione il mondo che avete scelto, allora dovrete mentire, tutti gli attori sono grandi bugiardi. Non abbiate paura, liberatevi, non preoccupatevi di sentirvi giudicati” ha affermato.
Alla domanda su come scelga i ruoli per i suoi film ha risposto con pragmatismo: “Preferisco una piccola parte in un grande film, che una grande parte in un film piccolo. Leggeo la sceneggiatura, mi appassiono e seguo l’istinto”, lo stesso ha consigliato alle giovani promesse della recitazione presenti.
Cinema ed intelligenza artificiale
Anche sul tema attuale dell’intelligenza artificiale Douglas ha detto la sua, senza sbilanciarsi troppo: “Non so bene come rispondere. Il cinema come lo conoscevo io, non è più quello di adesso. Ammiro questo strumento, ma temo che, come per i social non ci siano le protezioni. Ma potrebbe essere utile per organizzare le idee, chissà”.
Un pensiero sul periodo storico dei giorni nostri
All’attore e produttore è stato chiesto un pensiero sul momento storico che stiamo vivendo: “È il periodo più difficile che io abbia mai conosciuto. Ma oggi siamo qui per celebrare il cinema, l’arte e la speranza”, ha affermato.
L’animo umano e fragile di un grande artista
Il momento più toccante è arrivato verso la fine, quando Douglas ha condiviso un ricordo personale legato al film Dietro i candelabri, in cui interpretava il pianista Liberace: “Dodici anni fa mi diagnosticarono un cancro al quarto stadio. In quel periodo persi anche diversi amici per la stessa malattia. Quando mi proposero il ruolo, ero magrissimo e debilitato, pensavo che non avrei mai più lavorato, ma la produzione mi diede un anno in più per prepararmi e gliene sarò sempre grato”. Il racconto ha commosso la platea, che ha salutato l’attore con un lungo e affettuoso applauso.
