MESSINA – I sindacati della sanità alzano la voce per chiedere una decisione rapida e definitiva sul futuro della cardiochirurgia pediatrica in Sicilia orientale. Con una nota inviata al Ministero della Salute, al Ministero dell’Economia, alla Regione Siciliana e agli organi competenti, le sigle sindacali del settore sanitario propongono il trasferimento del reparto attualmente attivo all’ospedale San Vincenzo di Taormina all’ospedale Papardo di Messina, entro il 31 luglio 2025, in attuazione del parere ministeriale n. 68/2024.
A firmare la richiesta sono Guglielmo Catalioto (Fp-Cgil Medici), Trino Antonio (Fp-Cgil, sanità), Giuseppe D’Angelo (Cimo), Rosario Di Carlo e Antonio Morabito (Fvm), Giuseppe Picone (Aaroi-Emac), Orazio Ventura Spagnolo (Fassid) e Salvatore Cernuto (Nursing up).
Nel documento, le organizzazioni sottolineano che la struttura messinese del Papardo dispone già di locali adatti e di una cardiochirurgia per adulti pienamente operativa, che consentirebbe la rapida attivazione di un modello integrato adulti-bambini, come raccomandato anche dal Ministero della Salute.
La proposta: Messina come polo pediatrico integrato
Il parere ministeriale dello scorso maggio – redatto di concerto con il Ministero dell’Economia – ha ammesso una proroga solo temporanea per il centro di Taormina, ma ha escluso la possibilità di mantenere due reparti pediatrici separati in Sicilia, data la popolazione di circa 4,8 milioni di abitanti. Il decreto ministeriale 70/2015 prevede infatti un solo centro ogni 4-6 milioni di abitanti.
I sindacati spiegano che un’accelerazione verso Messina risponde ai criteri di sostenibilità economica, continuità assistenziale e valorizzazione del personale oggi attivo a Taormina, compresi i professionisti provenienti dall’Irccs Bambino Gesù. L’obiettivo è evitare dispersioni e duplicazioni, centralizzando l’assistenza in una struttura già pronta.
Dati e numeri a supporto
Secondo i dati del Programma nazionale esiti (Pne 2023), l’ospedale di Taormina è attualmente decimo in Italia per numero di interventi su difetti congeniti del cuore e dodicesimo per interventi cardiochirurgici pediatrici totali. Una casistica importante che, secondo i sindacati, può e deve essere mantenuta e valorizzata attraverso un bando selettivo che consenta la migrazione del personale al Papardo, senza perdere competenze.
Equità territoriale e tempi di percorrenza
La scelta di Palermo come unico centro cardiochirurgico regionale – sottolineano le sigle – porterebbe a un miglioramento dei tempi di percorrenza solo per i pazienti della Sicilia occidentale (con un abbattimento medio del 6%), ma a un peggioramento del 137% per quelli della Sicilia orientale, che rappresentano oltre la metà dei casi pediatrici. Senza un centro a est, si creerebbe una grave disparità nell’accesso alle cure.
Inoltre, circa il 30% dei pazienti della cardiochirurgia pediatrica di Taormina proviene dalla vicina Calabria: anche per loro, il trasferimento a Palermo risulterebbe penalizzante.
Un modello “hub & spoke” tra Palermo e Messina
La proposta punta alla creazione di un modello organizzativo a rete: Palermo come hub regionale, Messina come spoke per la Sicilia orientale. “La sede del Papardo – spiegano i promotori – garantirebbe accessibilità, copertura del bacino nord-orientale e un’integrazione efficace con la cardiochirurgia per adulti, sulla scia di quanto già attuato in altre regioni italiane”.
Le richieste alla Regione: tavolo tecnico e nuova rete ospedaliera
I firmatari chiedono alla Regione di avviare formalmente il processo di trasferimento entro i termini indicati dal Ministero, e di istituire un tavolo tecnico con Papardo, Asp di Messina, Irccs Bambino Gesù e Arnas Civico di Palermo. In parallelo, andrebbe aggiornata la rete ospedaliera regionale, prevedendo l’adeguamento degli organici e delle dotazioni tecnologiche attraverso i fondi del Piano di rientro e del Pnrr. “Una decisione lungimirante – concludono i sindacati – che metta al centro la salute dei bambini, l’equità territoriale e il buon senso organizzativo”.






