Unire il passo lento del cammino alla profondità della psicologia. È questo l’obiettivo del progetto di trekking esperienziale nato dall’incontro tra Valeria Narzisi, Ivana Risitano, e Ugo Mastroeni. Un’iniziativa pensata per riconnettersi con la natura e, al tempo stesso, con la propria interiorità.
Il percorso si è svolto nel cuore del Parco dei Nebrodi, in Sicilia, lungo il cammino che collega il Lago Maulazzo al Lago Biviere. Un’esperienza di profondo ascolto, immersi in un paesaggio incontaminato, lontani dai ritmi frenetici del quotidiano. Attraverso esercizi di mindfulness, consapevolezza corporea e l’uso di strumenti creativi, i partecipanti hanno potuto esplorare emozioni, vissuti e la propria identità con uno sguardo nuovo.
«Abbiamo voluto creare uno spazio in cui fermarsi, respirare e ascoltarsi», racconta Valeria Narzisi. Psicologa e psicodiagnosta con studi a Roccalumera e Catania, Valeria lavora anche con bambini e adolescenti, e da tempo integra nei suoi percorsi fotografia terapeutica e tecniche artistiche come strumenti di benessere e cura.
«Camminare – aggiunge – diventa così un modo per rimettersi in movimento anche dentro. Il contatto con la natura aiuta a rallentare, ad ascoltarsi e a ritrovare un equilibrio più autentico».
Il progetto, oltre a offrire uno spazio di crescita personale, punta a valorizzare i territori siciliani e a proporre nuove forme di esperienza terapeutica all’aria aperta, accessibili e trasformative.






