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Cuccì a Taormina, incontro operativo con De Luca su parcheggi, elipista e futuro del Centro cardiologico pediatrico

Il direttore dell’Asp di Messina in visita al Comune e all’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina

TAORMINA – Il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, ha incontrato il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, per discutere una serie di interventi strategici sull’ospedale “S. Vincenzo”. Al centro del confronto, la necessità di riorganizzare e realizzare l’ampliamento dei parcheggi interni alla struttura e l’atteso progetto per la realizzazione di una nuova elipista. Un incontro operativo, definito da Cuccì “costruttivo e concreto”, che punta a migliorare i servizi logistici e di emergenza del presidio sanitario taorminese. Il progetto per l’elipista ha già ottenuto un finanziamento attraverso fondi Fesr. L’intervento, ha spiegato Cuccì, “non solo doterà l’ospedale di una infrastruttura fondamentale per le urgenze, ma permetterà anche di ampliare i posti auto, migliorando l’accessibilità e l’organizzazione degli spazi”. La collaborazione tra Asp e amministrazione comunale sarà formalizzata con una gestione strutturata dei parcheggi, integrata tra i due enti.

Al termine dell’incontro in municipio, Cuccì si è recato in visita all’ospedale, dove ha accolto insieme al primario Sasha Agati l’ambasciatore italiano in Camerun, Filippo Scammacca del Murgo. L’occasione è stata utile anche per fare il punto sul futuro del Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo, riferimento per le attività di cardiochirurgia pediatrica e punto di snodo delle missioni umanitarie che dal 2017 legano la Sicilia al Camerun. Cuccì ha ribadito l’impegno dell’Asp per garantire la permanenza del reparto a Taormina: “Le decisioni verranno prese in altre sedi, ma noi siamo pronti ad agire da facilitatori. Il nostro compito è mettere in condizione il Centro di restare e continuare la sua missione”.

Ad accompagnare la visita, il racconto delle esperienze maturate nelle missioni in Camerun, dove il dottore Agati e la sua équipe hanno già salvato decine di bambini affetti da gravi cardiopatie. Un’esperienza che ha convinto anche la diplomazia italiana: “Ci siamo conosciuti proprio in Camerun – ha ricordato Scammacca – e ho voluto visitare personalmente questo centro per ringraziare i medici che operano gratuitamente con l’aiuto della Ong Una voce per Padre Pio. È un esempio che merita rispetto e sostegno”.

L’ambasciatore ha evidenziato come la vera sfida non sia solo quella degli interventi chirurgici, per quanto complessi, ma la formazione del personale sanitario locale. “Per aiutare davvero quel Paese – ha detto – bisogna renderlo autonomo. Le operazioni si fanno, ma se non si forma il personale in loco non si costruisce nulla di stabile. È un percorso lungo, ma necessario”.

Proprio in questa direzione va il progetto che ha portato a Taormina due medici camerunesi dell’ospedale di Yaoundé: una giovane cardiochirurga, la dottoressa Carol, che ha studiato in Italia e parla perfettamente la lingua, e un anestesista, figure fondamentali che si stanno formando al “S. Vincenzo” per poi tornare nel proprio Paese e operare in autonomia. “Questa è la parte più bella – ha sottolineato Scammacca – perché è qui che si costruisce il futuro”.

Il primario Agati ha sottolineato come la presenza dell’ambasciatore sia il riconoscimento di un lavoro fatto con metodo e visione: “Quello che facciamo è reale. Operiamo bambini, formiamo medici, portiamo la Sicilia nel mondo e il mondo a Taormina. E oggi possiamo dire con certezza che il nostro progetto non è solo una missione umanitaria, ma una piattaforma formativa internazionale”.

Il direttore Cuccì ha inoltre evidenziato che, per la prima volta, l’Asp ha permesso al personale coinvolto nelle missioni di partecipare senza dover ricorrere a ferie personali, ma attraverso un protocollo interno legato alla formazione. “È stato un segnale forte di riconoscimento per il valore umano e professionale di questi medici”, ha aggiunto.