MESSINA – Sarà l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Messina a ospitare, il prossimo 16 settembre, un appuntamento di respiro internazionale dedicato al contrasto della criminalità organizzata. Il convegno, intitolato “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”, vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali, procuratori antimafia, vertici delle agenzie europee e studiosi di diritto penale.
L’iniziativa porta la firma dell’europarlamentare Giuseppe Antoci, presidente della Commissione Politica DMED del Parlamento europeo, del procuratore distrettuale antimafia di Messina Antonio D’Amato e della rettrice Giovanna Spatari. Un progetto che si inserisce nel solco del 70° anniversario della Conferenza di Messina del 1955, momento fondativo del percorso di integrazione europea.
I lavori saranno introdotti dal segretario generale del Parlamento europeo Alessandro Chiocchetti, da Antoci e da D’Amato. I tre panel tematici affronteranno questioni cruciali: dall’armonizzazione dei sistemi penali europei all’uso illecito dei fondi comunitari, fino alle nuove sfide poste da criptovalute e intelligenza artificiale.
Alla discussione prenderanno parte i procuratori delle Direzioni distrettuali antimafia siciliane, il procuratore di Reggio Calabria, i vertici di Europol, Eurojust, Eppo e Amla, insieme ai comandi di Ros, Scico e Sco. Con loro anche docenti di diritto penale chiamati a fornire chiavi di lettura accademiche.
Il momento conclusivo sarà affidato all’intervento del procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha già confermato la sua presenza a Messina. Le conclusioni della giornata saranno pronunciate dalla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.
“Ripartire da Messina – ha dichiarato Antoci – significa riprendere un cammino di legalità e responsabilità condivisa, in continuità ideale con la conferenza che aprì la strada all’Europa unita”. D’Amato ha sottolineato come “il fenomeno mafioso non conosca confini, e imponga una cooperazione sempre più stretta tra Stati membri”. Orgoglio e responsabilità sono stati espressi anche dalla rettrice Spatari: “L’Università è sede naturale di confronto e crescita collettiva, e questo incontro segna un passaggio importante nel rafforzare la cultura della legalità”.






