MESSINA – Negli ultimi mesi, la circolazione veicolare della città dello Stretto ha dovuto fare i conti con numerosi fattori di rallentamento quali, la presenza di cantieri aperti, la ripartenza delle attività scolastiche e l’incremento del traffico quotidiano. In questo quadro già complesso, ad incidere ulteriormente sulla fluidità della viabilità cittadina è il funzionamento degli impianti semaforici dedicati alla tranvia che, nonostante lo stallo del servizio, continua a rimanere attivo lungo il tracciato generando ingiustificati stop per gli automobilisti e i mezzi pubblici su gomma.
La problematica, che già da tempo suscita perplessità tra gli utenti della strada è adesso tornata al centro del dibattito cittadino, grazie alla nuova segnalazione del consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha chiesto un intervento urgente a Atm Messina per porre fine a questa anomalia.
Semafori attivi per un tram che non c’è
L’esponente di Fratelli d’Italia ha ricordato di aver già inviato in passato due segnalazioni ufficiali all’azienda di trasporto pubblico senza però ricevere risposte risolutive. “Nonostante le prime rassicurazioni fornite dalla presidente di Atm sulla celere disattivazione dei semafori interferenti con la tranvia, a oggi nulla è stato fatto”, ha spiegato Gioveni. Eppure, con il fermo del sistema tranviario Cityway ormai prolungato, i dispositivi semaforici continuano a segnalare il verde a vetture che non passeranno, generando automaticamente il rosso per le automobili in transito sulle arterie e agli incroci interessati. “Così si finisce per rallentare inutilmente la viabilità cittadina, soprattutto adesso, con l’inizio delle scuole, costringendo anche gli autobus a fermarsi davanti a un rosso che non ha più alcuna funzione”, ha aggiunto, citando ad esempio l’impianto di via Bonino ancora perfettamente attivo.
Pressioni sulla dirigenza Atm
Nelle sue dichiarazioni, Gioveni ha infine auspicato che la presidente di Atm, Federica Grillo, “possa rendersi conto della necessità di intervenire”, richiamandola con ironia al celebre adagio latino “errare humanum est, perseverare autem diabolicum”. Un monito che evidenzia come la questione non possa più essere ignorata, specie in una fase di forte pressione sulla mobilità cittadina.






