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Atm Messina, confronto in aula: chiarimenti su corse soppresse e nuove assunzioni in arrivo

Durante la seduta straordinaria, i vertici e l'amministrazione hanno illustrato dati, piani di potenziamento e strategie per la mobilità sostenibile

MESSINA – La seduta straordinaria del Consiglio comunale di Messina, alla presenza dei vertici dell’Atm S.p.a., ha rappresentato un momento di confronto ampio e articolato su temi cruciali per la città, dalla soppressione delle corse ai rapporti con i lavoratori, fino alla qualità del servizio ed ai piani futuri di potenziamento. Un dibattito lungo, intenso e costruttivo avviato dalla richiesta di chiarimenti della consigliera Antonella Russo (Pd), in merito alle difficoltà registrate nella prima parte del mese di settembre e sulla gestione del personale aziendale. Al centro del confronto, la questione della carenza di autisti e la sostenibilità del piano di esercizio, in relazione ai turni e alle ferie maturate.

Il confronto in aula

A mettere chiarezza è stata la presidente Carla Grillo, che ha riportato il confronto su un piano tecnico e oggettivo, chiarendo come il fenomeno delle corse soppresse rappresenti una criticità fisiologica e non strutturale, comune a molte aziende di trasporto urbano italiane. “Atm – ha precisato – garantisce mediamente 1.900 corse giornaliere, con un’incidenza di soppressioni pari a una percentuale minima, quasi impercettibile. Le riduzioni temporanee di settembre – ha spiegato – sono state dovute principalmente a ferie obbligatorie ed a un aumento dei casi di malattia di breve durata”.

Atm, un’azienda in crescita: numeri, investimenti e nuove assunzioni

Dal confronto è emersa anche una panoramica sui progressi conseguiti da Atm negli ultimi anni, a partire dal profondo processo di trasformazione avviato nel 2020. Negli ultimi cinque anni, infatti, il servizio ha raggiunto standard quantitativi e qualitativi senza precedenti, ottenendo riconoscimenti a livello nazionale ed europeo. La strategia di sostenibilità ambientale, adottata sin dal 2020, ha reso l’azienda una delle leader in Italia per il numero di mezzi ad emissioni zero, come certificato dal Report Asstra presentato al 19esimo convegno nazionale.

La presidente Grillo, ha inoltre annunciato che entro dicembre 2026 arriveranno altri 59 autobus elettrici, in linea con l’obiettivo di consolidare un modello di mobilità sempre più innovativo e sostenibile. Parallelamente, sono stati avviati nuovi bandi di assunzione per potenziare il personale e far fronte all’ampliamento della flotta, con particolare attenzione alle figure tecniche e operative.

Il tram e le nuove linee bus

Altro punto discusso in aula è stato quello legato al servizio tramviario e alle modifiche introdotte nel piano di esercizio. Grillo ha spiegato che la sostituzione del tram non si traduce in un semplice servizio navetta, ma in un piano complessivo di potenziamento delle linee bus, come la 22 bis, la 24, la 32 e le festive, concepito per mantenere elevata la copertura territoriale e migliorare la frequenza delle corse.

Le conclusioni del vicesindaco Mondello

A chiudere la seduta è stato il vicesindaco Mondello ad evidenziare che: “in soli cinque anni Atm ha rivoluzionato il sistema di trasporto pubblico cittadino, raggiungendo un livello di gradimento testimoniato dai 50 mila abbonati”. Mondello ha ribadito che la seduta ha rappresentato “un momento di confronto sereno e costruttivo, che ha consentito di dissipare eventuali perplessità e soprattutto di confermare la solidità del percorso intrapreso

Tensione in aula per le dichiarazioni della consigliera Bonocore: l’indignazione dei sindacati

Durante la seduta, non sono tuttavia mancati momenti di tensione legati ad un episodio che ha sollevato viva indignazione nel mondo sindacale. La consigliera comunale Concetta Bonocore è intervenuta in opposizione alla proposta del consigliere Dario Carbone, il quale aveva suggerito di introdurre un questionario anonimo tra i dipendenti Atm per sondare il livello di gradimento nei confronti del management. Una proposta, spiegano i sindacati, “in linea con le prassi delle moderne aziende pubbliche e private, che oltre alla produttività valutano anche la qualità della vita dei lavoratori e il clima aziendale”. Le dichiarazioni della consigliera Bonocore, tuttavia, hanno destato sconcerto: “Io non sono d’accordo a questo questionario – ha affermato in aula – perché, sto attenta a quello che dico, io lavoro al Centro per l’Impiego ed ho a che fare con i lavoratori, presunti lavoratori. Non è che tutti i lavoratori hanno voglia di lavorare, quindi a volte ci vuole la bacchetta , perciò facciamoci questa domanda, ma sono tutti consapevoli del lavoro che fanno e di quello che fanno? Quindi chi ha a che fare col pubblico sa come ragionano”.

Un intervento definito dai rappresentanti sindacali “al limite del censurabile”, ritenuto offensivo verso “chi quotidianamente si impegna per garantire i servizi essenziali alla cittadinanza”.

La replica dei sindacati e la richiesta di scuse pubbliche

“In una società civile e democratica – si legge nella nota diffusa dal Cisl – l’uso della bacchetta di dittatoriale memoria è vietato persino negli spettacoli circensi. Simili rigurgiti nostalgici, graditi solo in anacronistici ambienti tristemente autoritari, esasperano ulteriormente gli animi e certamente non saranno utili a ricomporre le controversie interne ad Atm”. Le sigle sindacali hanno invitato la consigliera Bonocore a presentare scuse pubbliche a tutti i lavoratori messinesi, “per le infelici esternazioni che gettano discredito su chi giornalmente si impegna per fornire i servizi essenziali ai cittadini”.