Leonardo si conferma il preferito tra i bambini: 6.580 neonati hanno ricevuto questo nome, pari al 3,47% del totale maschile. È il segno di una preferenza ormai consolidata, che resiste alle mode di stagione e mantiene un profilo riconoscibile nell’intero Paese. Alle sue spalle cresce la coppia Edoardo (5.819) e Tommaso (4.389), due scelte che tengono insieme classicità e modernità e che intercettano bene il gusto contemporaneo delle famiglie. A completare la top ten maschile ci sono, nell’ordine, Mattia, Alessandro, Francesco, Lorenzo, Gabriele, Riccardo e Andrea, nomi storicamente radicati che continuano a garantire un equilibrio tra tradizione e attualità.
Sul fronte femminile, Sofia guida ancora la classifica con 4.636 bambine, pari al 2,59% del totale. Il podio si completa con Aurora (4.265) e Ginevra (4.153), due nomi che confermano un andamento positivo negli ultimi anni. Nella parte alta della graduatoria compaiono poi Vittoria, Giulia, Beatrice, Ludovica, Matilde, Alice ed Emma: quest’ultima, con 2.539 nuove nate, si conferma tra le scelte più amate dagli italiani.
Come funziona il contatore dei nomi Istat
Per capire quante bambine e quanti bambini si chiamano nello stesso modo, l’Istat mette a disposizione il contatore dei nomi per anno di nascita: uno strumento che visualizza la serie storica del numero di nati iscritti in anagrafe con un determinato nome dal 1999 fino all’ultimo anno disponibile. L’utilizzo è semplice: si inserisce il nome, si seleziona il sesso e si ottiene l’andamento nel tempo; le graduatorie annuali permettono invece di conoscere i nomi più diffusi di ciascun anno. Cliccando su uno dei nomi in classifica si può seguirne l’evoluzione, misurando picchi e flessioni.
I grafici sono interattivi: il passaggio del puntatore attiva un tooltip con i dati e, tramite l’icona accanto al titolo, ogni grafico può essere scaricato in vari formati per condivisioni, approfondimenti o uso redazionale. È uno strumento utile anche per leggere i cambiamenti culturali del Paese, perché riflette gusti, riferimenti e immaginari che si rinnovano di generazione in generazione.






