PALERMO – Continua a tenere banco all’assemblea regionale, la questione del trasporto pubblico locale extraurbano in Sicilia. L’audizione in IV Commissione, che ha visto la presenza di Antonio Graffagnini, Giovanna Cristina Scelfo e Samuela Scelfo, vertici dei quattro consorzi aggiudicatari dei lotti si è chiusa senza le risposte attese, lasciando irrisolti i nodi principali relativi alla gestione dei contratti e all’attuazione dei piani obbligatori. A sollevare con forza la questione è stato il deputato di Sud Chiama Nord, Giuseppe Lombardo, che ha parlato di una situazione “preoccupante” per la mancanza di chiarezza e di verifiche concrete da parte del Dipartimento regionale. “Il dirigente presente, l’architetto Carmelo Ricciardo, non ha fornito alcuna risposta puntuale rispetto alle richieste avanzate – ha dichiarato Lombardo – in particolare sull’adozione dei piani obbligatori previsti dal contratto, come il piano dei servizi sostitutivi, quello per l’accessibilità, il piano di intervento, di controlleria, per la Lingua Inglese, la Carta dei Servizi ed il piano operativo per la sicurezza”.
I piani mancanti e le penali previste
Si tratta, ha ricordato il parlamentare, di documenti fondamentali che non possono essere rimandati, perché previsti espressamente nel contratto e soggetti a penali in caso di mancata adozione. “Non parliamo di semplici adempimenti burocratici – ha sottolineato – ma di strumenti essenziali per garantire la qualità del servizio, la sicurezza dei passeggeri e la trasparenza nella gestione”.
I dubbi sui controlli e le corse non effettuate
Altro punto critico è quello dei controlli sulle corse effettivamente svolte, di cui Lombardo ha chiesto chiarimenti in merito al monitoraggio delle tratte non coperte dal 1° luglio, data di avvio del nuovo contratto novennale, tema che tocca direttamente l’utilizzo delle risorse pubbliche.
“La Regione – ha spiegato – anticipa il 96% del valore del contratto, pari a circa 70 milioni di euro l’anno, salvo conguaglio a fine esercizio. Ma non è chiaro chi verifichi le corse realmente effettuate e questo è grave. Basti pensare che una sola corsa di 35 chilometri, andata e ritorno, se non effettuata per nove anni, comporterebbe 350 mila euro di corrispettivi erogati senza alcuna prestazione”.
La richiesta di verifiche e il monito politico
Alla luce di queste criticità, il deputato ha formalizzato la richiesta di una verifica puntuale di tutte le corse non effettuate e dei servizi non ancora attivati, segnalando il rischio di un danno economico e amministrativo per la Regione.
“La partita del Tpl extraurbano – ha concluso Lombardo – è solo all’inizio. Continueremo a vigilare con determinazione, perché ogni euro pubblico sia speso nel rispetto dei cittadini e della qualità del servizio. La Sicilia merita un sistema di trasporto efficiente, controllato e trasparente”.






