Doveva essere il simbolo di un Paese finalmente unito, un ponte tra due regioni, la Sicilia e la Calabria che condividono la stessa sete di sviluppo, eppure il Ponte sullo Stretto di Messina continua paradossalmente, a separare fronti politici e visioni di futuro. Complice la decisione della Corte dei Conti di negare il visto di legittimità alla delibera del Cipess.
Il pronunciamento dei giudici contabili, che segnala criticità finanziarie e coperture economiche non pienamente garantite è stato accolto con soddisfazione dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, mentre Lega e Cisl Messina invitano alla cautela, sottolineando la portata strategica del progetto per il rilancio economico e occupazionale del Mezzogiorno.
De Luca (M5S): “Demolito il giocattolo di Salvini. Schifani renda conto ai siciliani”
Netto e senza mezzi termini il giudizio del capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Antonio De Luca, che parla di “una sacrosanta bocciatura del disastroso governo Meloni e del costosissimo giocattolo di Salvini”. Secondo De Luca, la Corte dei Conti “ha smascherato l’ennesima messinscena di un governo che non riesce a realizzare nulla di concreto. Schifani – aggiunge – deve rendere conto del miliardo e 300 milioni sottratti alla Sicilia per finanziare un’opera che non vedrà mai la luce”.
Marano (M5S): “Stop a una farsa durata troppo a lungo. Grazie ai giudici contabili per aver difeso i cittadini”
Sulla stessa linea la deputata regionale Jose Marano, vicepresidente della Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dell’Ars, che definisce la decisione: “una buona notizia per la Sicilia e per l’Italia”.
“Il no al visto di legittimità da parte della Corte dei Conti – spiega Marano – è lo stop provvidenziale a un’infrastruttura inutile e dannosa per l’ambiente. È l’occasione per riportare al centro della politica le vere priorità per i siciliani, a cominciare dalla rete autostradale e da quella ferroviaria che definire inadeguate è riduttivo e che semmai dovrebbero essere più urgenti rispetto alle grandi opere pubbliche”.
La parlamentare pentastellata condanna con forza gli attacchi del governo alla magistratura: “La cattiva notizia – prosegue la parlamentare – è che si continua a gettare fango sulla magistratura che, nella piena indipendenza dei suoi poteri, prende decisioni guardando all’interesse dei cittadini ma la sua azione viene vista come un’invasione politica. Meloni e Salvini attaccano la magistratura per mascherare il loro fallimento. I giudici contabili, invece, sono entrati nel merito della questione e tra le criticità hanno evidenziato le coperture economiche per oltre 13 miliardi, che gravano per buona parte su siciliani e calabresi, dimostrando che quella di Salvini è solamente una bandierina al petto che vuole mettere senza un reale beneficio per i cittadini”.
Marano conclude ringraziando la magistratura contabile: “Alla Corte dei Conti va il nostro ringraziamento per aver evitato l’ennesima cattedrale nel deserto”.
Geraci (Lega): “Critiche pretestuose, il Ponte resta un investimento strategico per il Sud”
Non si è fatta attendere la risposta della Lega, che attraverso il proprio capogruppo all’Ars, Salvo Geraci, ha replicato duramente alle parole dell’opposizione: “Le affermazioni del capogruppo del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana – ha dichiarato Geraci – sono lo specchio della decadenza di un partito ormai privo di idee e visione. La sinistra continua a fare opposizione distruttiva, legata al vecchio motto del tanto peggio, tanto meglio, incapace di proporre soluzioni concrete per lo sviluppo della Sicilia e del Paese”.
Geraci ha difeso la bontà del progetto e la correttezza amministrativa dell’iter finora seguito, sottolineando come “il giudizio della Corte dei Conti sia sorprendente, ma non intacchi la solidità del percorso avviato”.
“Il ponte andrà avanti perché tutto è stato fatto nel pieno rispetto delle norme e il giudizio della Corte è veramente sorprendente. I finanziamenti della Regione Siciliana rimangono confermati per il ponte, perché rappresentano un investimento importante per la crescita della nostra Sicilia”.
Alibrandi (Cisl Messina): “Attendiamo le motivazioni, ma non si mortifichi il territorio”
Nel dibattito si inserisce anche la voce del sindacato. Il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, pur esprimendo cautela, sottolinea i rischi di un eventuale blocco definitivo dell’opera.
“La decisione della Corte dei Conti preoccupa – dichiara – ma non possiamo fare altro che attendere le motivazioni per capire se sono prettamente tecniche o se è stata una scelta politica. In questo caso sarebbe una mortificazione per il territorio e bloccherebbe tutta quella fase di progettazione di opere collegate fondamentali per la città”.
Alibrandi richiama l’attenzione anche sull’aspetto occupazionale: “L’elevato numero di candidature arrivate sulla piattaforma Webuild dimostra come il Ponte sia percepito dai giovani come un’opportunità concreta di lavoro e sviluppo sociale. Per questo motivo vogliamo essere fiduciosi del fatto che, con gli opportuni accorgimenti, si possa proseguire comunque l’iter”.
Nel frattempo, la Sicilia resta sospesa tra due visioni inconciliabili, quella di chi vede nel Ponte la promessa di una rinascita economica e quella di chi teme che diventi l’ennesima cattedrale nel deserto, costruita sulle macerie di un sistema infrastrutturale che ancora oggi fatica a garantire i collegamenti essenziali tra le due sponde dello Stretto.






