La provincia di Messina è sotto choc per la morte di Giuseppe Di Dio, 16 anni, deceduto a Capizzi a seguito di un colpo d’arma da fuoco nella serata del 2 novembre 2025. La notizia ha scosso l’intera comunità dei Nebrodi e ha spinto il sindaco metropolitano Federico Basile a manifestare pubblicamente la propria vicinanza alla famiglia del ragazzo e all’amministrazione locale. “Siamo sconvolti da una tragedia inaccettabile – ha detto – la Città metropolitana è vicina alla comunità di Capizzi in questo momento di dolore”. Basile ha reso noto di aver contattato il sindaco di Capizzi per esprimere, a nome dell’ente, il cordoglio istituzionale e l’immediata disponibilità alla collaborazione nelle forme consentite. “Siamo di fronte a un episodio che ferisce una famiglia e un paese intero, lasciandoci attoniti di fronte a una violenza tanto cieca quanto ingiustificabile”.
Vicinanza alle istituzioni locali
Il primo cittadino metropolitano ha sottolineato il legame con il territorio e il sostegno alle istituzioni locali in una fase segnata da sgomento e domande senza risposta. “Ci stringiamo attorno ai familiari di Giuseppe, al sindaco e a tutta la comunità di Capizzi – ha aggiunto – perché un lutto così non può e non deve lasciarci indifferenti”.
Fiducia negli inquirenti
Sul fronte investigativo, Basile ha richiamato alla necessità di attendere l’esito degli accertamenti. “Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura affinché venga fatta piena luce sui fatti e i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni”. Un appello alla responsabilità collettiva, dunque, mentre Capizzi osserva il lutto per la scomparsa del giovane sedicenne e la provincia si interroga sulle cause e le radici di una violenza che riapre ferite profonde nel tessuto sociale.






