TAORMINA – Si è conclusa a Yaoundé, in Camerun, la quarta e ultima missione del 2025 del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo di Taormina, impegnato nel progetto “Cuori Ribelli”. In soli otto giorni di attività al General Hospital della capitale, l’équipe ha operato 38 bambini affetti da gravi cardiopatie congenite, portando a 106 il numero totale di piccoli pazienti salvati nel corso dell’anno.
Il progetto, finanziato dalla Onlus Una Voce per Padre Pio e dal suo presidente Enzo Palumbo, si avvale del sostegno dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina, guidata dal direttore generale Giuseppe Cucci, dal direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi e dal direttore amministrativo Giancarlo Niutta. Alla guida della missione il cardiochirurgo Sasha Agati, direttore del Centro di Taormina, che ha lavorato fianco a fianco con i colleghi camerunensi in un clima di intensa collaborazione e crescita reciproca. “Siamo riusciti a raggiungere un traguardo che nessuno di noi immaginava – ha dichiarato Agati –. È stato emozionante vedere come la sinergia tra i nostri professionisti e quelli locali abbia permesso di aprire una seconda sala operatoria completamente gestita dal personale camerunense, con solo un nostro minimo supporto”.
Nel giorno della centesima operazione, l’équipe italiana ha ricevuto la visita dell’ambasciatrice d’Italia in Camerun, Natalia Sanginiti, che ha voluto toccare con mano il lavoro dei medici e l’atmosfera di solidarietà che si respira nel reparto. La diplomatica ha visitato le sale operatorie e ha portato un sorriso ai piccoli pazienti regalando loro dei peluche.
Durante la missione sono state trattate diverse patologie cardiache congenite, dalle più comuni – come difetto interatriale e interventricolare – ai casi più complessi di tetralogia di Fallot, truncus arteriosus e finestra aorto-polmonare. Molti dei bambini operati erano pazienti in “storia naturale”, cioè mai sottoposti a cure precedenti e privi di alternative terapeutiche. “Abbiamo dato tutto quello che potevamo per assicurare a questi bambini la possibilità di una vita nuova – ha spiegato Enzo Palumbo –. È un impegno grande, ma i risultati ci riempiono di orgoglio e ci danno la forza di continuare ad aiutare chi non avrebbe altre speranze di sopravvivenza”.
A completare la squadra del Ccpm di Taormina, oltre ad Agati, i cardiochirurghi Veronica Laudani e la collega camerunense Carol Ngo Yon, i perfusionisti Danilo Zuccaro e Samuele Puglisi, la cardiologa Rita Calaciura, la neonatologa Valeria Manzo, gli strumentisti Angelo Sanzone e Alice Vailati, gli infermieri Luciana Nania, Maria Gaspari e Giuseppe Trischitta e il reporter Matteo Arrigo.
Con la chiusura della missione di Yaoundé si conclude un anno straordinario per “Cuori Ribelli”, ma il cammino della solidarietà non si ferma. A dicembre, il team del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina sarà per la prima volta in Benin, per continuare a portare speranza e vita ai bambini dei Paesi in cui il diritto alla salute resta ancora un privilegio.







