MESSINA – La violenta aggressione avvenuta martedì alla sesta ora nei corridoi del liceo artistico “Basile” continua a scuotere profondamente l’intera comunità scolastica messinese. Un episodio improvviso, consumato in pochi minuti, che ha lasciato un segno tangibile non solo sulla giovane vittima, ricoverata con traumi fisici e psicologici, ma anche sui suoi compagni, sui docenti e sulle famiglie, che ora chiedono risposte e una riflessione più ampia sul disagio giovanile.
Lo sgomento degli studenti del liceo
Tra le prime reazioni, spicca lo sgomento degli studenti, molti dei quali hanno appreso solo il giorno successivo la gravità di quanto avvenuto. Per i ragazzi del Basile un fatto simile non si era mai verificato all’interno dell’istituto, considerato un ambiente protetto, attento alla prevenzione di bullismo e cyberbullismo.
La preoccupazione nasce anche dal confronto tra il clima sereno vissuto tra le mura scolastiche e ciò che accade nel mondo esterno, riportando la percezione di un cambiamento, avvertito negli ultimi tempi, dei loro coetanei con episodi di violenza che, pur non riguardando direttamente la scuola, sarebbero sempre più frequenti nelle piazze, durante il fine settimana o nei pomeriggi tra gruppi di adolescenti. Si parla di litigi anche tra ragazze, spesso per motivi futili o legati alla gelosia, segnali di una difficoltà crescente nel gestire le relazioni e la rabbia, spesso ricondotti anche a l’uso distorto dei social che alimenterebbe dinamiche aggressive, più che esserne la causa primaria.
Il racconto della madre della giovane sedicenne
Tra le testimonianze più toccanti, quella della madre della vittima,iscritta al Basile insieme ai suoi due fratelli. Secondo quanto ricostruito, riporta la donna, due coetanee avrebbero avvicinato la ragazza e l’avrebbero colpita con calci e schiaffi, una delle quali avrebbe continuato a picchiarla mentre l’altra filmava la scena con il cellulare. All’origine dell’episodio emergerebbe un movente legato alla gelosia, ipotesi confermata anche dai messaggi intimidatori ricevuti dalla vittima la domenica precedente, pieni di insulti e minacce.
La razione della dirigente scolastica
La dirigente scolastica Caterina Celesti ha espresso grande amarezza e vicinanza alla studentessa e alla sua famiglia e ricorda come il Basile sia sempre stato un luogo inclusivo, attento al benessere degli studenti e impegnato in progetti di formazione su bullismo, cyberbullismo e disagio giovanile.
La preside spiega che le due ragazze estranee all’istituto sarebbero riuscite a entrare nell’edificio approfittando del momento di uscita parziale di alcuni studenti, in un tratto della giornata in cui i cambi d’aula e i movimenti nei corridoi sono frequenti per via delle attività laboratorali. Fondamentale è stato l’intervento tempestivo dei collaboratori scolastici e dei docenti.
Le reazioni istituzionali, un fronte unito contro la violenza
Il provveditore agli studi, Leon Zingales, ha espresso vicinanza alla studentessa e alla comunità scolastica, sottolineando l’importanza di garantire un ambiente sicuro e rispettoso. Le autorità competenti stanno operando per chiarire la dinamica dell’accaduto e prevenire nuovi episodi.
Ferma condanna anche dall’assessore regionale all’istruzione, Mimmo Turano, che ha manifestato solidarietà alla vittima e alla scuola. Parole analoghe sono arrivate dal sindaco di Messina, Federico Basile, che ha ribadito la necessità di intensificare gli sforzi congiunti tra istituzioni, insegnanti, genitori e studenti. Il primo cittadino ha rimarcato come ogni episodio di violenza rappresenti una sconfitta collettiva, ricordando le numerose campagne di sensibilizzazione promosse negli ultimi anni.






