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Collegamento Atm Messina–Villafranca, il contenzioso trasloca a Palermo

Il 2 dicembre la Camera di consiglio del capoluogo isolano deciderà sulla competenza. Intanto resta acceso il fronte politico con l’attacco di Cateno De Luca

MESSINA – La disputa amministrativa sul prolungamento del servizio Atm da Messina a Villafranca Tirrena compie un nuovo salto di sede: dopo settimane di schermaglie tecniche e politiche, la competenza potrebbe passare ufficialmente da Catania a Palermo. La sezione staccata etnea del Tar, infatti, ha accolto le eccezioni sollevate dalle controparti e ha rimesso gli atti al presidente del Tar Sicilia, che valuterà quale sia il foro territorialmente competente. Il nodo riguarda la legittimità dell’estensione del trasporto pubblico locale oltre i confini cittadini, decisione autorizzata da Palazzo Zanca e osteggiata dalla società privata Campagna & Ciccolo, che ha attivato un ricorso gerarchico improprio davanti alla Regione. Da quel momento la vicenda è diventata una partita a tre: Comune, Regione e operatori privati.

Dal ricorso alla sospensione (e al ripristino) delle corse

Il Comune di Messina si era rivolto al Tar di Catania dopo che l’assessorato regionale alle Infrastrutture aveva emanato un provvedimento che bloccava l’operatività dell’Atm nel territorio di Villafranca. Una decisione arrivata proprio in seguito all’istanza della ditta Campagna & Ciccolo, che contestava l’ingresso dell’azienda messinese nel segmento intercomunale. Nella fase cautelare, il Tar etneo aveva però dato ragione al Comune, sospendendo l’atto regionale e permettendo ad Atm di riattivare le corse a partire dal 16 ottobre. Una boccata d’ossigeno per gli utenti del comprensorio tirrenico, rimasti per giorni senza collegamenti diretti.

La svolta procedurale e il rinvio del 2 dicembre

La rimessione degli atti al presidente del Tar Sicilia segna ora un passaggio decisivo. La Camera di consiglio, fissata per il 2 dicembre a mezzogiorno, servirà a stabilire se la causa dovrà essere trattata a Palermo o rimanere a Catania. Solo definita la competenza territoriale, il tribunale potrà entrare nel merito dello scontro tra l’Amministrazione comunale e la Regione, rappresentata dall’Avvocatura distrettuale dello Stato. Al centro, sempre lo stesso interrogativo: il Comune poteva autorizzare l’Atm a superare i confini cittadini per offrire un servizio intercomunale?

Il fronte politico: De Luca contro la “lobby del Tpl”

La vicenda, come spesso accade nei dossier legati al trasporto pubblico locale, ha assunto un tono politico acceso. Tra le voci più dure quella di Cateno De Luca, leader di “Sud chiama Nord”, che ha denunciato l’esistenza di una presunta “lobby del Tpl” in grado di influenzare scelte amministrative e persino legislative. De Luca ha invocato un intervento diretto del presidente regionale Renato Schifani per difendere quella che definisce “la sovranità del Parlamento siciliano” da apparati burocratici inclini, a suo dire, a favorire interessi privati.

In attesa della decisione

Il collegamento Atm tra Messina e Villafranca rimane per ora attivo, ma sospeso tra le esigenze del servizio pubblico e un contenzioso che continua a produrre incertezza. La decisione del 2 dicembre non chiarirà il merito, bensì stabilirà chi dovrà giudicarlo: da Palermo arriverà la risposta sulla competenza, primo tassello di una controversia che coinvolge cittadini, tecnici e istituzioni e che, nel frattempo, lascia un’intera comunità in attesa di certezze.