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Furci, una barca in difficoltà e una comunità che aiuta: la storia della famiglia norvegese in viaggio per il mondo

Un incontro inatteso che diventa un esempio di solidarietà, tra aiuti spontanei e piccoli gesti che lasciano il segno

FURCI SICULO – Una piccola imbarcazione che approda lungo la riviera ionica, una famiglia norvegese in difficoltà e una comunità che sceglie di trasformare un incontro casuale in un gesto di autentica accoglienza. La storia è di quelle che raccontano l’identità di un territorio e il valore delle persone che lo abitano.

Nei giorni scorsi una barca con a bordo una famiglia norvegese, impegnata in un lungo viaggio attorno al mondo, è arrivata a Furci Siculo. L’approdo non era previsto, ma necessario: una serie di difficoltà li aveva costretti a fermarsi, con poche scorte e molta incertezza. La risposta del paese è stata immediata. Alcuni cittadini, tra cui Roberto Arizzi, Piero Trimarchi e Salvuccio Pino, hanno raggiunto la famiglia per capire come aiutarla.

A quel primo incontro sono seguiti gesti semplici ma profondi. Luigi del panificio ha regalato loro il pane fresco, Piero Trimarchi ha acquistato biscotti per i piccoli di bordo, altri concittadini si sono mobilitati in silenzio, ciascuno con ciò che poteva offrire.

Dal porto di Riposto alla gratitudine di Arnaud: un legame che resta

Nei giorni successivi la barca è rimasta ferma al porticciolo di Riposto per alcune riparazioni. Anche lì la solidarietà della riviera ionica non si è fermata. Il Lions Club Santa Teresa di Riva e quello di Giarre hanno donato alla famiglia ulteriori beni di prima necessità, grazie anche al contributo di Santino e di altri amici titolari di supermercati e negozi che hanno voluto partecipare spontaneamente.

Il gesto collettivo ha lasciato un segno profondo. Lo testimonia il messaggio che Arnaud, il capofamiglia, ha inviato a Piero Trimarchi: “Grazie ancora, Pietro, e anche ai tuoi amici. Con tutto quello che ci avete portato, potremmo quasi attraversare l’Atlantico! Abbiamo messo la tua bella lettera e la Madonna del Rosario del vostro paese in un posto d’onore a bordo. Siamo sicuri che ci porterà solo fortuna. Vi ringraziamo di cuore. Buona serata”.

Una testimonianza di affetto, un ricordo destinato a viaggiare insieme a loro lungo le rotte del mondo. A Furci Siculo resta l’orgoglio di una comunità capace di accogliere senza esitare. Alla famiglia norvegese l’augurio più sincero: buon viaggio, buona vita, e che quel tratto di mare siciliano resti per loro un porto sicuro da ricordare.